Messaggio Natalizio di P. Giorgio Nalin alla Famiglia del Rogate
Fra alcune settimane concluderemo lanno memorabile nel quale abbiamo avuto la grazia della canonizzazione del nostro Padre Fondatore, che con la Chiesa tutta ora veneriamo ed invochiamo SantAnnibale Maria Di Francia.
Roma, 8 dicembre 2004
Appena gli angeli si furono allontanati
per andare verso il cielo,
i pastori dicevano fra loro:
"Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento
che il Signore ci ha fatto conoscere".
Andarono dunque senz'indugio
e trovarono Maria, Giuseppe e il bambino
che giaceva nella mangiatoia.
(Lc 2, 15-16)
Carissimi,
Fra alcune settimane concluderemo l'anno memorabile nel quale abbiamo avuto la grazia della canonizzazione del nostro Padre Fondatore, che con la Chiesa tutta ora veneriamo ed invochiamo Sant'Annibale Maria Di Francia.
Dalle giornate di intensa gioia spirituale vissute nel maggio scorso a Roma e in tutte le nostre sedi locali, siamo poi passati all'importante assemblea del X° Capitolo Generale, che, all'interno dei suoi lavori, ha rilanciato l'evento della canonizzazione per riproporlo all'attenzione di ciascuno di noi nel programma del nuovo sessennio chiamandoci ad essere Apostoli del Rogate, come Padre Annibale e sulle sue orme.
L'anno che sta per aprirsi è irradiato, così, dalla figura del nostro Fondatore, Santo. Vogliamo che sia un tempo di lode e di ringraziamento al Signore per il grande dono ricevuto, un tempo di accoglienza e presa di coscienza di questa grazia. Coincidendo esso in gran parte con l'Anno dell'Eucaristia che il Santo Padre ha indetto per spronare tutta la Chiesa ad un rinnovato fervore per il Mistero eucaristico, desideriamo vivere il prossimo anno alla scuola di Padre Annibale, serafico adoratore del Santissimo Sacramento che si è degnato di venire ad abitare in mezzo a noi.
Nella Lettera circolare che vi giunge in questi giorni, a firma congiunta con la Superiora generale delle Figlie del Divino Zelo, Madre Diodata Guerrera, viene presentata tale proposta in modo più ampio e specifico. Con essa indiciamo insieme il 2005 come l'anno di ringraziamento della canonizzazione.
Immersi in questi giorni d'Avvento nella contemplazione del mistero di fede e di amore del Natale che si avvicina, sull'esempio dei pastori che pieni di gioia si recano alla grotta, vogliamo muovere i nostri passi lasciandoci guidare da Padre Annibale. Egli ha sempre vissuto un singolare trasporto di amore per il Bambinello divino e lo ha trasmesso con sapienza a tutte le persone che lo avvicinavano.
Seguiremo Padre Annibale che stringe fra le sue braccia il divino Infante e ci prostreremo con lui in adorazione cercando di penetrare nel mistero di amore con il suo stesso grato stupore. Guidati dalla sua parola, nella luce del Natale guardiamo a Betlemme, casa del pane, per contemplare la presenza del Pane eucaristico, dove ritroviamo oggi come allora l'umiltà ed il candore del presepe.
"Nulla, nulla abbiamo da invidiare - osservava Padre Annibale - a quei pastori che videro Gesù Bambino. E forse non è Egli qui con noi? Ditemi, in questo Tabernacolo non è stato dimorante lo stesso Gesù? Non è questo Tabernacolo la Grotta di Betlemme? Qui è Gesù! Non lo vedete? Scostatevi! Ma voi dite: lo vediamo. Sì, è la Grotta di Betlemme, ma qui Gesù fa anche di più di quello che fece. Egli ci chiama, non solamente per adorarlo, per guardarci e benedirci, ma oh! portento del suo Infinito Amore! Qui Egli vuol farsi tante Grotte quante (sono le) anime. Chiama te che vieni a riceverlo, e ti dice: Voglio nascere in te, tu sei la mia Grotta, tu sei il mio Presepio, io voglio riposarmi in Te come riposai nelle braccia della mia SS. Madre!"(Scritti, vol. 14, p. 104).
Fatti grotta e presepe di Cristo, ci stringiamo quest'anno attorno all'Eucaristia, fonte e culmine della vita della Chiesa. Riconosciamo nella presenza di quel Pane divino, il Natale della pia Opera. In Gesù Eucaristia abbiamo fondamento, vita, redenzione e sostegno.
All'Eucaristia, dunque, faremo particolare riferimento nel contemplare i misteri della salvezza nello scorrere dell'intero prossimo anno, come già naturalmente avviene nella liturgia. Dal Natale alla Pasqua, dalle feste rogazioniste del Nome di Gesù e del Primo Luglio, dalle feste della Beata Vergine Maria, donna eucaristica, a quelle del Fondatore e dei Santi sarà l'Eucaristia, in maniera speciale il nostro centro amoroso, fecondo, doveroso e continuo.
Carissimi, questa mia Vi raggiunge tutti, ciascuno impegnato nella propria fatica apostolica quotidiana. Gli intendimenti, i programmi, i piani che, ai diversi livelli, vengono proposti, mentre individuano percorsi ed iniziative per dare a ciascuno e alle comunità nuovi stimoli per una sempre maggiore fedeltà alla consacrazione e il migliore compimento della missione, incontrano la loro pratica verifica nelle difficoltà di ogni giorno e nelle diverse situazioni. Niente tuttavia deve affievolire il nostro impegno, la nostra fede e la nostra speranza, se sono alimentati alla sorgente della carità che si manifesta in Gesù, nostro Salvatore, che ancora una volta nasce nella grotta di Betlemme e si rende presente continuamente nel sacramento dell'Eucaristia.
Nella tenue e limpida luce della Grotta di Betlemme, ci raggiunga la benedizione del santissimo Bambinello, e di Maria e Giuseppe, auspicio di rinnovamento e gioia spirituale. Ci accompagni l'intercessione del nostro Santo Padre Annibale.
È il mio fervido affettuoso augurio di Santo Natale e felice Anno Nuovo.