Fu confessore e direttore spirituale di P. Palma durante il soggiorno alla Sacla Santa.
Nell’udienza del 20 Gennaio u.s. Papa Francesco ha autorizzato la Congregazione delle Cause dei Santi a promulgarne il Decreto di beatificazione del cappuccino padre Arsenio Trìgolo insieme al riconoscimento delle virtù eroiche di sette nuovi Venerabili Servi di Dio, tra cui P. Ignazio Beschin OFM (al secolo: Giuseppe), sacerdote professo dell’Ordine dei Frati Minori nato il 26 agosto 1880 a S. Giovanni Ilarione (Provincia di Verona e diocesi di Vicenza) e morto il 29 ottobre 1952 a Chiamo (Vi) dove è sepolto.
P. Beschin è stato vice postulatore del suo Ordine, preside dell’Antonianum (allora collegio S. Antonio) insegnante di diritto Canonico, Consultore presso la Congregazione dei Religiosi, Visitatore, rettore del Collegio dei Confessori presso S. Giovanni in Laterano, Superiore della Provincia Veneta dei Frati Minori.
P. Ignazio era confessore e consigliere di P. Palma, lo conosceva bene e lo riteneva innocente. Fu lui ad insistere col “condannato” perché scrivesse al Santo Padre dichiarandosi innocente e chiedendo la revisione del processo.
Il giorno dopo la morte di P. Palma, ossia 3 settembre 1935, P. Beschin disse di Lui: «Chi [= P. Palma] visse tutta la sua vita per l’assistenza degli altri non trovò assistenza per sé; chi procurò agi e cure per migliaia di orfani non trovò agi e cure per sé; chi predilesse la carità, la virtù, la giustizia, non trovò carità, virtù, giustizia per sé né in vita, né in morte».
Cosa significa questo per noi? Significa che P. Palma fu considerato innocente, consigliato e assistito da un sacerdote che la Chiesa riconosce come uomo che ha esercitato in modo eroico le virtù teologali (fede, speranza e carità) e cardinali: prudenza giustizia, fortezza e temperanza. Una buona garanzia per P. Pantaleone.
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