Un fiume umano, un prodigio che si ripete ogni volta come fosse la prima: è fede, è devozione, è il segno di quel legame con il divino che si umanizza nella santità di ieri e di oggi, donne e uomini che hanno vissuto la straordinarietà dell’ordinario. Famiglie, anziani, giovani, bambini, tutti dietro al Carro trionfale di S. Antonio: sono lì, radunati nel cortile dell’Istituto dei padri rogazionisti dove la macchina viene allestita prima della partenza della processione con le loro storie di vita, a pregare per chiedere o rendere grazie, a implorare pace, serenità, gioia di vivere.