Primo giorno
Oggi è iniziata l’Assemblea Generale della Provincia ICN convocata a Morlupo dal P. Provinciale, P. Silvano Pinato con lettera del 23 Dicembre 2010. La prima delle tre giornate si è svolta all’insegna dell’ascolto. Dopo aver celebrato le lodi solenni alle 07,30 ci si è ritrovati alle 09,00 per un secondo momento di preghiera guidato da P. Rosario Graziosi. Il confratello, venuto appositamente da Napoli per accompagnarci nella riflessione mattutina di questi giorni ha avviato la sua meditazione a partire dal brano di Gv 16, 12-15 e da una sua personale esperienza di vita. Ha ricordato infatti di un povero, Raffaele, che dopo essergli diventato amico gli regalò il suo tesoro: una scheggia di bomba della II Guerra Mondiale. L’episodio, collegato al brano biblico di riferimento, è servito a sottolineare l’importanza di affrontare senza paura, insieme ai confratelli le proprie schegge, i propri risentimenti o affanni, sicuri che lo Spirito Santo accompagnerà tutti coloro che intendono, con la propria presenza all’Assemblea, crescere nel servizio del rogate lì dove sono stati chiamati ad operare. Conclusa la meditazione davanti a Gesù Eucaristia ci si è finalmente ritrovati in sala capitolare. Qui, dopo il saluto di P. Silvano, che ha ricordato il programma di questi giorni e lo spirito con cui i confratelli avrebbero dovuto intervenire, P. Sebastiano De Boni, Vicario Provinciale e Moderatore dell’Assemblea ha passato la parola ai confratelli che lo desideravano. Tra la mattina ed il pomeriggio, ad intervalli di circa 5 minuti è stata data dunque la parola a 39 confratelli convenuti i quali, sulla base delle schede preparatorie dell’assemblea hanno portato esperienze, impressioni, preoccupazioni e speranze. In questa prima fase dell’incontro sono emersi in particolare alcuni concetti ricorrenti: l’importanza della testimonianza e di una visione più evangelica delle nostre attività; il problema dell’aumento dell’età media dei religiosi e le difficoltà legate all’unificazione delle Province Rogazioniste in Italia; la grande varietà di servizi offerti dalle nostre case, lì dove si trovano; l’importanza della Formazione iniziale e della professionalizzazione dei religiosi; il grande apporto dei Laici; la gratitudine di cui sono oggetto i Rogazionisti ed esperienze personali edificanti. Nel pomeriggio l’incontro è stato preceduto da un momento di Adorazione Eucaristica introdotto dall’Ora Media e si è concluso alle 18,30, immediatamente prima della Celebrazione Eucaristica. Quest’ultima è stata preseduta da P. Sebastiano De Boni che, sulla scia della Liturgia della Parola odierna ha sottolineato il vantaggio di un’azione di rinnovamento provinciale che parte dalla volontà dei singoli e si incontra con lo Spirito solo lì dove si decide di concretizzare insieme i progetti particolari.
L’Adorazione Eucaristica ha fatto seguito all’avvio di meditazione appena descritto quindi, intorno alle 09.30, ci si è ritrovati in sala per affrontare la seconda giornata di discussioni.
Dopo che ieri si sono ascoltate la visione della Provincia dei singoli partecipanti, oggi si è dato spazio al dialogo sui progetti, i desideri, le proposte per un migliore futuro della nostra circoscrizione; e non sono mancate anche occasioni per argomentare le reazioni reciproche provocate dagli interventi di ieri.
Alcuni confratelli hanno dunque espresso il desiderio di poter celebrare più spesso la presente Assemblea mentre altri hanno difeso con passione l’idea della costituzione di gruppi di studio e coordinamento per le Opere Educative, per la Pastorale Giovanile e Vocazionale, per le Segreterie Antoniane insieme alla decisa azione a favore della professionalizzazione di servizi e confratelli.
Infine sono emerse la preoccupazione e perplessità per il futuro della Provincia ed il desiderio di sentirsi maggiormente valorizzati dai superiori.
Nel pomeriggio, essendo il 13 maggio, si è voluto onorare la SS.ma Vergine Maria celebrando tutti insieme un Rosario Vocazionale quindi si è dato il via all’ultima Assemblea.
In essa, si sono affrontati molti temi cari ai presenti: il senso e la storia della comunità di Assisi, l’Unione di Preghiera Vocazionale, l’Alleanza Sacerdotale e, visto che da più parti si richiedeva un quadro generale sulla vita in Provincia da parte di P. Silvano (visto anche che in questi giorni ha concluso la Visita Canonica), il P. Provinciale ha messo all’ordine del giorno di domani, insieme alla prevista sintesi dell’Assemblea, una sua relazione sullo stato materiale e spirituale della Circoscrizione.
Ci sono stati poi confratelli che hanno relazionato sulle opere di carità più significative delle proprie comunità attivatesi negli ultimi anni mentre altri hanno sottolineato l’urgenza di programmare meglio e reindirizzare gli obiettivi strategici della Provincia in base alle reali condizioni e capacità dei confratelli e alle mutate condizioni locali e culturali in cui si trovano le nostre comunità.
A conclusione di questa lunga seduta, visto che molti confratelli non ne erano a conoscenza, P. Pinato ha invitato P. Giacomo Rossini a presentare la sua esperienza missionaria e multicongregazionale in Afghanistan con il P.B.K (Pro Bambini di Kabul) a favore dei bambini orfani e portatori di Handicapp.
Trovatisi poi tutti in cappella per celebrare i Vespri e l’Eucaristia, P. Gioacchino Chiapperini, presidente della liturgia ha approfittato per far notare, nella sua omelia, come la festività odierna lo portasse a riflettere su quanto facciamo per i piccoli e gli ultimi, nostri destinatari per vocazione.
Ha inoltre ricordato come, di fronte alle ferite di tutta la Chiesa e alle sofferenze di questi ultimi tempi, dobbiamo fare nostro l’invito del papa di attivarci per una “crociata di preghiere”.
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Nella giornata conclusiva dell’Assemblea Generale della Provincia ICN sono stati dati diversi spunti di vita per poter ritornare con un cuore rinnovato nelle varie comunità. Anzitutto P. Rosario Graziosi, prendendo a riferimento il brano evangelico della liturgia odierna, Gv 15, 9-17, ha comunicato una sua esperienza molto significativa e toccante. La sua storia famigliare, segnata da difficoltà e contrasti aveva infatti inciso nel suo cuore sentimenti molto negativi e risentimenti pericolosi. Eppure, proprio in quella situazione, molti anni fa, la Parola di 1Pt 2, 19-21 letta “per sbaglio” illuminò il suo dolore e sentì Dio rivolgersi a lui proprio con quelle espressioni diventate la “soluzione” concreta ai suoi problemi. Ha affermato che quel ricordo lo spinge ancora oggi a valorizzare i momenti di dolore aiutandolo a considerare Gesù oltraggiato e mite davanti a sé.
Sulla scorta di questa esperienza ha ricordato a tutti come questo possa succedere anche all’interno delle nostre comunità. Potremmo avere anche noi sentimenti negativi verso i nostri stessi confratelli e va riconosciuto che solo con la Parola di Dio potremo spezzare quelle catene.
Il segreto è dunque “Restare nell’amore” per poter fare l’esperienza di conoscere Gesù (cfr. “Venite e vedrete” o “Se non rimanete uniti a me come il tralcio alla vite…”). Significativo poi è che quel “Restare nell’amore” può anche tradursi “Restare nelle viscere”, come se il Signore ci ricordasse che senza essere toccati nell’intimo da Dio e senza fare spazio al confratello nel proprio cuore, accettandolo tutto fino in fondo, non possiamo convertirci e guarire dalle nostre ferite.
Dopo il consueto momento di Adorazione Eucaristica che ha completato la meditazione ci si è ritrovati in sala dove P. Silvano, come promesso, ha fatto una veloce relazione sullo stato della provincia. Dopo di lui il Segretario Provinciale, P. Mario Menegolli ha presentato la sintesi delle riflessioni e dei temi affrontati. Riprendendo infine la parola P. Silvano ha congedato l’Assemblea manifestando la sua piena soddisfazione per questo momento di condivisione, felice per quanto si è potuto vivere e ricordando comunque a tutti l’impegno di rinnovare sempre più la nostra adesione al Rogate e al Cuore Compassionevole di Gesù.
Come ultimo atto di questo incontro ci si è ritrovati tutti insieme a celebrare l’Eucaristia. Presieduta da P. Silvano egli ha ricordato, nella sua omelia, quanto sia urgente per tutti riconoscersi eletti dal Signore e bisognosi di fare esperienza del suo amore. Ma noi Rogazionisti sappiamo riconoscere il dono della vocazione ricevuta? Ci è stato consegnato un comandamento divino, il Rogate, innestato sul Comandamento dell’Amore cosa che manifesta il chiarissimo invito del Padre a volerci radicati e fermi nelle viscere di misericordia del Figlio.
Lì si incontra il Padre stesso e insieme si riesce a volgere lo sguardo sull’umanità sbranata e atterrata. Il nostro andare nel mondo ed i frutti della missione si legano a queste condizioni: più restiamo legati a quella divina compassione e più saremo uniti tra noi. Si consideri poi che, visto che il Cuore di Dio, grazie all’Incarnazione si è “trasferito” nel cuore dei poveri (cfr “Qualunque cosa avrete fatto a questi miei fratelli più piccoli l’avrete fatto a me”), abitando in Cristo incontreremo confratelli, Dio e poveri.
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