P. Rodolfo Patiag Jr. RCJ
L'autore parte dalle affermazioni conciliare che "tutti i fedeli sono chiamati alla santità" (LG 40), e che, per coloro che sono chiamati al ministero ordinato, la santità si realizza nella perfezione della "carità pastorale" che è l'anima del ministero sacerdotale (PdV 48). In questo studio, che è la sua tesi di licenza in Spiritualità, l'Autore vede nel Beato Annibale di Francia un testimone che con il suo senso di sequela di Cristo, e la partecipazione al Suo amore indiviso come sacerdote, attraverso il Carisma del Rogate, ha dimostrato di essere un vero pastore secondo il Cuore di Cristo. Vengono poi ripercorsi la vita spirituale ed i lavori apostolici di Annibale, che a partire dal Quartiere Avignone fino alla morte, si manifestano come segnati e forgiati da atteggiamenti e comportamenti propri della carità pastorale di Cristo, specialmente verso i poveri e gli orfani abbandonati. E' una carità che lo spinge ad unirsi più intimamente alle pene e alle sofferenze del Cuore di Gesù, tanto da rendere evidente che il battito del cuore di Cristo divenne anche il battito del suo cuore. In questo modo, Annibale non solo santificò il gregge di Cristo ma anche se stesso (Cf. PO 13). L'essere pastore secondo il Cuore di Cristo in Annibale non può essere però compresa senza approfondirne il carisma, il Rogate, che diventa in questo modo anche il segreto della sua santità. Nel nostro mondo attuale dove il bisogno di testimoni della santità sacerdotale è maggiore e più urgente, non dobbiamo esitare a proporre Annibale come una figura di spicco da imitare.
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