Suor Chiara Damato è dichiarata venerabile

Sabato, 2
aprile 2011, Benedetto XVI ha ricevuto il cardinale Angelo Amato, prefetto
della Congregazione delle Cause dei Santi, autorizzando il dicastero a
promulgare i Decreti riguardanti 29 prossimi Beati e sei nuovi venerabili. Fra
questi ultimi uno riguarda - le virtù eroiche della Serva di Dio Maria Chiara
di Santa Teresa di Gesù Bambino (al secolo: Vincenza Damato), Monaca professa
dell'Ordine di Santa Chiara di Assisi; nata a Barletta (Italia) l'11 novembre
1909 e morta a Bari (Italia) il 9 marzo 1948. La nuova “venerabile” è sorella
del nostro confratello, P. Gioacchino Damato, che ha avviato la causa di
canonizzazione.

La Serva di
Dio Suor Maria Chiara di Santa Teresa del Bambino Gesù (Damato Vincenza),
nacque a Barletta il 9 novembre 1909 da Luigi e Maria Dell'Aquila, ottava di
una numerosa prole. Dopo lunghe prove da parte del parroco d. Cassatella e dei
suoi familiari, entrò nel monastero delle Clarisse Farnesiane di Castel
Gandolfo (trasferitesi in seguito ad Albano Laziale) il 7 settembre 1928.
Superò con costante impegno il suo temperamento orgoglioso raggiungendo le
vette della carità più generosa che rifulse durante la Seconda Guerra mondiale
quando il suo monastero divenne bersaglio dei bombardamenti e tomba di ben 18
monache. Colpita anche lei, non trascurò nulla per alleviare le sofferenze
delle consorelle superstiti. Indotta da d. Cassatella a una speciale devozione
verso S. Teresa di Gesù Bambino, sr. Maria Chiara ebbe sempre come modello di
vita la piccola carmelitana. Spinta dal suo esempio, vinta dalla generosità, si
volle offrire per la santificazione dei sacerdoti, chiedendo al Signore la
medesima malattia della santa di Lisieux. A 36 anni emersero i primi sintomi di
tisi e con grande dolore fu costretta a lasciare il monastero per ricoverarsi
al S. Camillo di Roma prima, al sanatorio Cotogno di Bari poi. Lo scopo della
sua esistenza fu raggiunto! - "Non c'è amore più grande di questo: dare la
vita per gli altri" -. Così scriveva al fratello Gioacchino, sacerdote
rogazionista: "Con le mie deboli forze, appoggiate su quell'Ostia cerco di
divenire anch'io un'ostia. Ecco tutto il Segreto". Morì a Bari il 9 marzo
1948 in fama di santità. La S. Congregazione per le Cause dei Santi diede il
nulla osta per l’introduzione della causa di beatificazione e canonizzazione
l’11 maggio 1982. Il 29 novembre 1983 in Bari, mons. Mariano Magrassi,
arcivescovo della città, procedette all'insediamento del tribunale
ecclesiastico per il processo cognizionale.

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