Nacque a San Pier Niceto, in provincia e diocesi di Messina, il 14 marzo 1903.
Entrò in Congregazione, nella Casa di Oria, il 4 gennaio 1916. In Oria vestì subito l’abito religioso il 2 luglio 1918, prendendo il nome di religione Camillo. Vi emise la prima professione il 10 maggio dell’anno successivo. Prestò servizio militare durante la prima guerra mondiale. Tornato in Oria, fece la professione perpetua il 10 maggio 1928, vi compì i suoi studi e fu ordinato sacerdote il 20 luglio 1930 da S.E. Mons. Antonio Di Tommaso.
Dimostrò una particolare attitudine per la predicazione, per cui fu da varie parti richiesto per tridui, novene, istruzioni religiose, conferenze, discorsi di circostanze e corsi di esercizi spirituali.
Durante la seconda guerra mondiale si adoperò con dedizione e sacrifici, perché alle comunità dei Rogazionisti e delle Figlie del Divino Zelo di Messina non mancasse il necessario.
In tempi vari, svolse compiti di direzione, di economia, di vice superiore, di consigliere, nell’Istituto Sordomuti di Assisi, nel Rifugio Minorenni di Padova, nelle Case di Desenzano del Garda, di Padova Arcella e di Oria.
Prese parte a vari Capitoli Generali. Nel Capitolo del 1962 risultò eletto Consultore e Procuratore Generale, e risiedette nella Curia Generalizia di Roma.
Successivamente ebbe compiti di direzione spirituale, di formazione e di confessore presso comunità nostre e di altri Religiosi, di Assistente diocesano dell'Unione Donne di Azione Cattolica di Trani, e di Rettore del nostro Santuario della Madonna di Fatima di Trani e del Santuario di S. Antonio di Oria.
Negli ultimi tempi della sua vita era Padre Spirituale e Consigliere nello Studentato Filosofico di Morlupo, quando per la sua malferma salute dovette ritirarsi nella Casa Generalizia.
Colpito da un grave infarto, fu ricoverato all'Ospedale S. Giovanni di Roma, dove morì nello stesso giorno, 29 dicembre 1980, all’età di 77 anni.
E’ sepolto nella nostra cappella al cimitero di Campo Verano in Roma.
Di P. Ruggeri si ricordano in particolare la sua vita di lavoro e di sacrificio nei primi anni difficili della fondazione della Casa di Oria, l’amore al P. Fondatore e alla Congregazione, la diligenza negli uffici che gli venivano affidati.
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