Santa Pasqua 2008 - Gli Auguri del Padre Generale

Ai Confratelli delle Comunità Rogazioniste
Alla Famiglia del Rogate

Ora, mentre essi mangiavano, Gesù prese
il pane e,
pronunziata la benedizione, lo spezzò e
lo diede ai discepoli dicendo:
«Prendete e mangiate; questo è il mio
corpo». Poi prese il calice e,
dopo aver reso grazie, lo diede loro,
dicendo: «Bevetene tutti, perché questo
è il mio sangue dell'alleanza, versato
per molti, in remissione dei peccati.
Io vi dico che da ora non berrò più di questo
frutto della vite
fino al giorno in cui lo berrò nuovo
con voi nel regno del Padre mio».

(Mt 26, 26 - 29)

Carissimi,

con l'ormai prossima settimana santa,
il tempo di Quaresima raggiunge il suo esito finale e ci introduce nel cuore
della celebrazione della Pasqua. I riti del Triduo sacro, come ogni anno, ci faranno
rivivere nella fede il mistero della passione, morte e risurrezione di Gesù.

Il
Triduo pasquale inizia il giovedì santo nel segno dell'Eucaristia. È il giorno
dell'intimità del Maestro con i suoi discepoli intorno alla santa Cena, giorno
natalizio dell'Eucaristia e del Sacerdozio, giorno nel quale saremo raccolti
anche noi nel convito nuziale del suo
amore
, per lodare e rendere grazie al Signore di questo immenso duplice
dono. Risuona in noi la parola di Padre Annibale: Ad un medesimo parto gemello di amore, là nell'ultima cena, nacquero dal suo
infiammato cuore questi due sacramenti: l'Eucaristia e il Sacerdozio. La carità
nel suo più grande trasporto produsse il primo; la carità nel suo fervente zelo
produsse il secondo. Sono e saranno inseparabili l'uno dall'altro
(dal discorso Pel Congresso Eucaristico di Catania nel
1905,
Scritti, vol. 45).

Queste considerazioni
mi offrono lo spunto per segnalarvi, in occasione degli auguri per la Pasqua di quest'anno, l'iniziativa,
per altro ampiamente nota, che l'8 dicembre scorso il Prefetto della
Congregazione del Clero, il Card. Claudio Hummes, ha promosso attraverso una
lettera indirizzata a tutti i vescovi della Chiesa. Nel contesto di una situazione
ecclesiale che lamenta una persistente mancanza di un adeguato numero di
sacerdoti ed esprime l'esigenza di un loro fattivo impegno di santità, il
Presule invita ad avviare un movimento
spirituale che, facendo prendere
sempre maggior consapevolezza del legame ontologico fra
Eucarestia e Sacerdozio
(...) dia vita ad una cordata di adorazione perpetua,  per la santificazione dei chierici.  E precisa: un movimento di preghiera
che ponga al centro l'adorazione eucaristica continuata, nell'arco delle
ventiquattro ore, in modo che, da ogni angolo della terra, sempre si elevi a
Dio, incessantemente, una preghiera di adorazione, ringraziamento, lode,
domanda e riparazione, con lo scopo precipuo di suscitare un numero sufficiente
di sante vocazioni allo stato sacerdotale
.

La lettera si conclude
con un accorato appello ai Vescovi di farsi parte attiva e di promuovere -
nelle differenti porzioni del popolo di Dio loro affidate - , veri e propri cenacoli in cui chierici,
religiosi e laici, si dedichino, uniti fra loro e in spirito di vera comunione,
alla preghiera, sotto forma di adorazione eucaristica continuata.
(La lettera, con una nota esplicativa
allegata, si trova nel sito della Congregazione per il Clero: www.clerus.org )

 

Ritengo
che questa iniziativa, finalizzata alla promozione nelle chiese locali dell'adorazione
eucaristica per le vocazioni al sacerdozio, per la santificazione del clero e anche per la riparazione dei suoi
peccati, debba trovare in noi figli di Padre Annibale, impegnati per carisma
nella preghiera per le vocazioni e nella sua diffusione, una particolare  risonanza e un attento ascolto. In essa è
facile riscontrare, difatti, una forte sintonia con la nostra spiritualità
carismatica per l'accostamento specifico di Eucaristia e Sacerdozio, di
adorazione eucaristica e preghiera per le vocazioni sacerdotali, corrispondenti
intimamente all'esperienza, all'esempio e all'insegnamento di Padre Annibale.

L'adorazione eucaristica
vocazionale appartiene da sempre alla nostra prassi di preghiera per i buoni operai, ne costituisce anzi, per
ragioni che è qui superfluo ricordare, l'ambito suo proprio. Il giovedì, in particolare, nelle nostre case diamo spazio
all'adorazione eucaristica comunitaria per le vocazioni (Norme, n.91). So che
vi sono comunità, soprattutto di formazione, dove il tempo di adorazione viene
prolungato e organizzato in maniera continuativa fino ad abbracciare più ore
della giornata. Non mancano anche in alcune occasioni dell'anno esperienze di
adorazione notturna per le vocazioni. Alcune parrocchie rogazioniste hanno
riservato una cappella apposita per l'adorazione continua dove la preghiera per
le vocazioni trova una particolare espressione tra i fedeli nelle diverse ore
del giorno. L'Unione di Preghiera per le Vocazioni, l'organizzazione diffusa
dei Cenacoli vocazionali ad essa collegati, le associazioni laicali
rogazioniste vivono e diffondono la preghiera per le vocazioni soprattutto
nelle modalità dell'adorazione eucaristica. Sono tutte esperienze che, anche a
seguito di questa proposta di promozione, invito a consolidare e ad allargare.

Aggiungo tuttavia che, anche
sulla scorta dell'Esortazione Apostolica post sinodale "Sacramentum Caritatis" di Benedetto XVI (n.67), l'intento della
Congregazione per il Clero è diretto, in particolar modo, ad incoraggiare l'adorazione
continuata, a creare veri e propri
cenacoli
eucaristici di preghiera
per le vocazioni sacerdotali. Mi sembra che questa sollecitazione si trovi in sintonia
con una delle indicazioni dell'ultimo Capitolo generale dove, evidenziando la
nostra identità di rogazionisti, come uomini di preghiera, si suggerisce: La dimensione contemplativa del carisma
richiede di essere espressa e vissuta in luoghi e comunità specificamente
dedite alla preghiera rogazionista
(Apostoli
del Rogate,
17). Potrebbe essere proprio l'esortazione del Dicastero della
Santa Sede occasione per pensare in una nostra struttura un'esperienza di
contemplazione per essere una casa e
scuola di preghiera rogazionista
, anche se esistono a riguardo proposte ed
esperienze di confratelli. I Centri di Spiritualità Rogate (di Morlupo, l'Oasis of Prayer di Silang), in quanto
sedi deputate alla promozione della
dimensione spirituale del carisma
, sono già luoghi favorevoli per vivere ed
esprimere questo specifico ministero. Ad essi si aggiungono anche i nostri
Santuari, che già si qualificano per la preghiera per le vocazioni, come luoghi
privilegiati per promuovere in tempi determinati l'adorazione eucaristica
continuata.

Dal momento poi che
l'iniziativa è principalmente proposta ai vescovi, sarebbe oltremodo
significativo che come figli e figlie di Padre Annibale ci facessimo promotori
nelle Chiese locali per l'individuazione e l'animazione di un luogo di
adorazione continua per le vocazioni sacerdotali.   Ho
trovato a questo proposito interessante la sollecitazione di un Confratello
perché, in relazione alla lettera del Dicastero, potessimo promuovere questo
obiettivo nella città di Messina nella Chiesa
di San Giovanni di Malta
dove per la prima volta il giovane Annibale
durante l'adorazione eucaristica per le quarantore ebbe per ispirazione divina l'illuminazione del
Rogate.

L'adorazione
prolungata dell'Eucaristia che faremo presso l'altare della riposizione il
prossimo Giovedì santo, dopo la celebrazione della Cena del Signore, esprima
quest'anno l'anelito che la proposta dell'adorazione continua per le vocazioni
sacerdotali sia accolta e vissuta nelle comunità ecclesiali e la Famiglia del Rogate si manifesti
in essa esemplare e promotrice.

Come agli inizi della
Chiesa, raccolti attorno alla Vergine Maria, Regina degli Apostoli, che
contempliamo in questi giorni ai piedi della croce (cf. Gv 19, 25-27)
apprendiamo da lei ad implorare dal Signore la fioritura di nuovi apostoli che
sappiano vivere in sé quella fede e quell'amore che il Figlio Gesù ha
manifestato nel mistero della sua Pasqua.

Cristo risorto, speranza
del mondo, illumini i nostri passi, rafforzi la nostra fede, ci doni la gioia
vera e ci renda oggi suoi testimoni. Buona Pasqua.

 

                                               P. Giorgio Nalin,
R.C.J.

                                               Superiore  Generale 

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