Con la Santa Messa presieduta dal Superiore Generale, p. Angelo Mezzari, si è aperta questa mattina di giovedì 5 maggio, a Morlupo, la Conferenza dei Superiori e Consigli di Circoscrizione, che li vedrà impegnati fino all’undici maggio in un fitto programma di lavori.
Nella sua omelia il Padre Generale ha voluto sottolineare che questo appuntamento esprime la comunione con tutta la Famiglia del Rogate. Rivolgendosi ai presenti ha detto infatti: Con voi si fa presente l´intera Congregazione, nella persona di ogni religioso e comunità... Una presenza che si allarga ai nostri novizi, seminaristi, aspiranti; anche ai bambini, giovani e adulti che promuoviamo e educhiamo; i nostri collaboratori, benefattori, amici, educatori, operatori pastorali e le comunità ecclesiali e parrocchiali. E a tutta la Famiglia del Rogate, le Consorelle Figlie del Divino Zelo, le Missionarie Rogazioniste, le diverse associazioni e gruppi di laici. Con tutti ci sentiamo profondamente uniti, e nella comunione e condivisione del Rogate, esprimiamo la bellezza di vivere lo stesso carisma e spiritualità nella diversità delle razze, lingue e culture, segno dei doni dello Spirito Santo. Questa assemblea liturgica è manifestazione della bontà e liberalità dello Spirito, nel volto e nel cuore di ognuno di voi.
Questa prima Conferenza del sessennio del nuovo Governo Generale, che ha come tema: La regola di Vita. Per una programmazione condivisa, ha due obiettivi di fondo: sostenere la Congregazione nel cammino di accoglienza della Regola di Vita e presentare/completare la Programmazione del Governo Generale con il contributo delle diverse Circoscrizioni perché ci possa essere un reale coordinamento a tutti i livelli, così come ha auspicato l’XI Capitolo Generale.
La lettura della relazione iniziale del Superiore Generale, p. Angelo Mezzari è stato il primo momento forte della mattinata. Ha voluto così spiegare le motivazioni e la natura della Conferenza, e descrivere il cammino fatto dal nuovo Governo in questi primi mesi, per poi offrire alcune indicazioni molto chiare per il progetto di vita e di missione del prossimo sessennio. A noi, ai nostri Governi, alla nostra generazione, è stata affidata la responsabilità di gestire questo momento storico e cambiamento d’epoca, accogliendo il grande grido che ci giunge dai segni dei tempi, per prendere decisioni fondamentali per continuare a sviluppare la nostra vita consacrata e la nostra missione. Sappiamo che le decisioni prese in determinati periodi storici, con il rischio che si assume facendosi carico delle responsabilità, hanno dato soluzioni molto tempo dopo. Si tratta certamente di una dimensione profetica che i governi sono chiamati ad assumere.
Il secondo momento è stato l’incontro col P. Alday, religioso Claretiano, col quale inquadrare il tema di fondo della Conferenza e creare le premesse per i lavori dei giorni successivi. Egli, infatti, trattando il tema della riappropriazione dello spirito e del valore della regola, ha cercato di rispondere ad una precisa domanda che lui stesso ha posto all’inizio del suo intervento: ora che abbiamo le “nuove” Costituzioni e Norme cosa facciamo? A questa domanda provocatoria ha proposto una precisa visione della Regola quale Libro di Vita, legge scritta sì, ma nel cuore, quale espressione della spiritualità dell’Istituto e guida vocazionale, di identificazione, di unificazione e di preghiera.
Nel pomeriggio il p. Alday ha continuato la sua relazione indicando alcuni percorsi pratici per rendere operativo questo cammino di riappropriazione ed in particolare ha proposto un questionario a cui ha invitato ciascuno dei partecipanti a rispondere personalmente. Dopo un tempo utile per la sua compilazione, ci si è ritrovati tutti insieme per il confronto e la condivisione.
La prima giornata della Conferenza si è conclusa con la preghiera dell’adorazione eucaristica vocazionale e la celebrazione dei vespri.
Foto galleria della giornata
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Omelia Messa di Apertura | 62.58 Ko |
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