Nacque a Licata (Agrigento) il 6 maggio 1922 e fu battezzato il 15 dello stesso mese ed anno.
Presentato dal Parroco, fu accolto nella Scuola Apostolica a Messina «Rocca Guelfonia» da P. Carmelo Drago il 24 settembre 1934. Entrò in Noviziato a Trani il 29 settembre 1939 e vi emise la prima professione il 29 settembre 1941. Si consacrò definitivamente al Signore con i voti perpetui il 23 marzo 1947 a Roma nelle mani del P. Serafino Santoro, allora Superiore Generale. Fu ordinato Sacerdote ad Assisi il 29 giugno 1950.
Nei primi anni del suo Sacerdozio, fu impegnato prima a Desenzano del Garda come aiutante nella Segreteria Antoniana, poi ad Oria nell'assistenza agli Apostolini, quindi a Trani in quella agli Orfani.
Dal 1955 al 1957 stette ad Assisi come Prefetto dei Sordomuti, poi un anno a Napoli come Prefetto degli Apostolini e due anni nella Segreteria Antoniana di Bari. Da Bari passò a Messina. Ivi, lavorando quasi sempre nella Segreteria Antoniana, stette dal 1966 al 1973 nella Casa Madre, dal 1974 al 1981 in quella di «Cristo Re» con il compito anche di Padre Spirituale, e poi di nuovo, sino alla fine, nella Casa Madre.
In tutti gli anni della sua permanenza a Messina, ma specialmente nell'ultimo biennio prima della malattia che lo portò alla tomba, offrì sempre generosamente la sua collaborazione nel nostro Santuario del «Rogate» e di S. Antonio.
Il 7 settembre 1983, per una grave forma di cancro ad un rene e alla vescica, dovette ricoverarsi nell'ospedale di Caltagirone e affrontare una prima operazione. Nel dicembre dello stesso anno gli fu necessario sottoporsi ad un secondo intervento chirurgico nell'Ospedale Regina Apostolorum di Albano (Roma). Vi dovette tornare nell'estate 1984: il male era riapparso con la sua aggressività, andando in metastasi e causandogli abbondanti emorragie.
Un ulteriore intervento, eseguito il 21 agosto 1984, anche se tecnicamente riuscito, non valse a salvargli la vita: dopo diciassette giorni, la mattina del 7 settembre 1984, al compiersi di un anno preciso dall'inizio della sua « Via Crucis », un'ultima emorragia segnò la fine. Confortato dall'assistenza del Cappellano, dei Confratelli che si trovavano presenti e della sorella, serenamente rese l'anima a Dio. Aveva 62 anni.
II funerale fu celebrato nella Cappella della nostra Casa di Zagarolo. Di là poi la salma fu trasportata a Messina e tumulata nella Cappella fatta erigere dal Padre Fondatore per i Rogazionisti nel Cimitero di quella città.
Ricorderemo P, Cellura per il suo affetto ai Confratelli, dei quali raccoglieva notizie e date, per l'apostolato della penna sui nostri periodici, e in modo particolare per la sua devozione alla Madonna. Possiamo ritenere che la Vergine Santissima gli abbia mostrato un segno dei suo materno compiacimento visitandolo con la malattia e chiamandoselo poi in Paradiso proprio la vigilia della festa della sua Natività.