In ricordo di Donato Spallone a Trezzano s/n

Ancora un evento, seguito e storicizzato da Vittorio Nazzareno il 14 settembre 2023, per la “resurrectio” del carabiniere Donato Spallone nel centenario della nascita 6 settembre 1923 e ottantesimo della scomparsa e dispersione del corpo in terra russa per deportazione dei tedeschi dall’ Albania. Significativo il ricordo, presenti il nipote diretto Donato Spallone, figlio di Antonio,
con la moglie Rita Rossi, il giorno della festa della “esaltazione della croce” nella parrocchia di San Lorenzo M. a Trezzano s/n, dove il parroco rogazionista P. Paolo Formenton d’ intesa con l’Associazione Nazionale Carabinieri “Salvatore Nuvoletta” M. D. V. C. ha voluto presentare “MIO FRATELLO DONATO una vita spezzata, un’ illusione volatilizzata” di Renato Spallone.
Un pomeriggio intenso di significati. Prima di tutto la deposizione di una corona “ai caduti per la pace” presenti il luogotenente dei Carabinieri Michele Cuccuru e l’Associazione Nazionale Carabinieri col presidente di sezione maresciallo Michele D’ Errico, il sindaco Fabio Bottero, il picchetto della Polizia Municipale, benedicente P. Renato Spallone, plaudente numeroso popolo convenuto. Poi la messa in San Lorenzo Martire, presieduta da P. Renato Spallone, concelebranti il viceparroco P. Jakob Ostrozanski e il parroco Paolo Formenton che ha tenuto una breve e significativa omelia sul vangelo del giorno collegandola all’ evento memoriale del carabiniere Donato.
Quindi la presentazione del libro MIO FRATELLO DONATO nel salone dell’ Oratorio conclusa col momento delizioso “di fraternità” fra tutti i partecipanti.
Tre tempi che hanno illuminato la figura del ventenne carabiniere Donato Spallone: visione chiara, immagine vera, “tondo estetico” descritti e scalpellati in un monumento aere perennius.
La corona in Piazza Nuvoletta “ai nostri eroi di pace” ha ridato vita a tutti i carabinieri che si sono o sono stati sacrificati in guerra e in pace per la patria e per la gente, in particolare Donato Spallone esaltato dal sindaco nel suo discorso commemorativo - elogiativo, diventato “imago evanescente” e oggi risorta e consegnata viva a noi dal fratello Renato.
La messa in una scenografia teatrale col picchetto di carabinieri anche in divisa d’ epoca, onore all’immagine del commilitone Donato Spallone, ha avuto inizio al suono del “silenzio” del professore di musica alla Scala di Milano Mauro Maur, detto il Pavarotti trombettista italiano. Di fronte a tutti il TONDO ESTETICO in cornice del giovane carabiniere DONATO. Apprezzativi richiami sono stati fatti alla presentazione del libro MIO FRATELLO DONATO. L’autore dell’opera memoriale inizialmente ha dato lettura di un telegramma di ringraziamento del
Comando Generale dei Carabinieri “per l’omaggio rivolto all’ Istituzione”, ricordando “l’esemplare figura di Donato”. Sono seguiti gli interventi di Aldo Marchesini, storico locale, che, acquisendo alla storia patria l’immagine personale del carabiniere Donato Spallone, ne ha esaltato le virtù di eroica dedizione. Quindi il vicesindaco Domenico Spendio s’è detto onorato per il Comune di partecipare alla manifestazione della memoria di un carabiniere fratello dell’ emerito
parroco di Trezzano s/n P. Renato. Vittorio Nazzareno, che ha scritto la presentazione dell’ opera, ha voluto richiamare l’ attenzione sul carabiniere “risuscitato dal fratello prete” a cent’ anni dalla nascita e a ottanta dalla scomparsa nell’ algida terra russa al comando dei nazisti, mentre il giornalista e storico Giorgio Villani, sintetizzando le “lettere di Donato alla famiglia e alla
fidanzata”, ha specificato l’ impianto del libro, intessuto e arricchito dall’ autore fotograficamente, dando maggiore efficacia alla memoria ricamata con meticolosità certosina.
L’ ultimo momento di piacevolezza è stato quello “di fraternità”, offerto da Renato, Paolo e il suo vice Jakob della comunità rogazionista. Attorno a una tavolata ricca d’ogni piacevole e dolce attrazione, preparata dal personale parrocchiale, ognuno ha premiato la partecipazione con una sana golosità, conversando l’ un con l’ altro e incontrando P. Renato per la firma del suo libro.

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