Sulla soglia dell’estate la rivista Rogate ergo, nel numero di giugno/luglio, punta sull’importanza della lettura che, complice il silenzio e la solitudine, aiuta a scrutare la coscienza. “La Scrittura cresce insieme al lettore” diceva san Gregorio Magno e il biblista Giuseppe De Virgilio racconta i personaggi biblici che, nella loro esperienza di fede, si sono confrontati con gli scritti anticotestamentari. Ma cosa succede oggi che la comunicazione, soprattutto per i giovani, passa più che dai libri e dai giornali dal computer, dal tablet, dallo smartphone? Il giornalista e scrittore Carlo Climati sostiene che il bombardamento dei nuovi media non riesce ad eliminare il piacere di fantasticare tra le pagine di un libro, come confermano recenti indagini. Non esiste un circolo vizioso tra la lettura e l’uso delle tecnologie della comunicazione, ma uno virtuoso che porta i giovani a diventare onnivori consumatori di quanto offre l’industria culturale. Cosa, allora, frena i giovani a leggere, si chiede Giuseppe Savagnone, esperto della dottrina sociale della Chiesa. Sotto accusa sono al primo posto gli ambienti familiari. Il lettore, infatti, nasce se i libri per il padre e la madre sono una tranquilla abitudine quotidiana. L’educazione alla lettura va soprattutto riposta negli adulti capaci di creare esperienze significative. In particolare la rivista si sofferma su quella in atto, da otto anni. presso la biblioteca civica di Pordenone, dove periodicamente s’incontrano ragazzi e ragazze delle scuole secondarie superiori per leggere ad alta voce pagine scelte da adulti su argomenti collegati per lo più alla quotidianità e al genere fantasy. “Leggiamo insieme” è il nome significativo di questa esperienza, la cui animatrice Daniela Dose, professoressa di lettere, afferma che “a poco giova la raccomandazione di leggere da parte degli adulti se i giovani non li vedono leggere”!