Roma,01.03.2023
Carissimi Amici
Una riflessione sul nostro Servo di Dio Padre Palma mi ha fatto intravedere che tra le sue mirabili qualità potrebbe annoverarsi quella di un INSIGNE PREDOCATORE , appassionato sacerdote pronto a diffondere il Regno di Dio, sensibile a saper accogliere e sfruttare le opportune occasioni per annunziare Cristo nostro Redentore. “L’insight “ mi si è presentato nel Messaggio della Quaresima 2023 di Papa Francesco. Tutti sappiamo che il tempo di preparazione alla celebrazione della Risurrezione, la Quaresima, è focalizzato dalle parole forti di Gesù all’inizio della sua vita pubblica: <Convertitevi ! il Regno di Dio è giunto!>. La Conversione, sintetizza tre aree spirituali su cui camminare: Penitenza, Preghiera, Digiuno. Nell’ esercizio di penitenza eccelle l’elemosina e tutti i tipi di attenzione che si riferiscono al “Secondo” Comandamento: … “Amare il prossimo tuo come te stesso”. Infatti il segno dell’osservanza del “ Primo” comandamento “Amare a Dio sopra ogni cosa” è evidenziato con certezza, senza alcun dubbio, come afferma l’apostolo Giovanni, dall’attenzione di come trattiamo gli altri, cioè come trattiamo e rispettiamo Dio , nei suoi figli. Dio sempre continua a chiedere conto dei altri che in qualsiasi modo hanno rapporto con noi. A noi sempre il Signore rivolgerà la stessa domanda rivolta a Caino: Dov’è tuo fratello?
Padre Palma sapeva toccare i cuori degli ascoltatori facilitando la pratica dell’aiuto, della elemosina, che infine è una forma di preghiera concretizzata nei fatti pratici del proprio dono, della propria disponibilità, a tendere la mano a chi soffre, a sentire compassione per l’affamato, per il sofferente di qualsiasi tipo di indigenza sia per le necessità materiali che spirituali. Mentre P.Annibale restava in Casa, cioè dirigendo i vari orfanotrofi, come si chiamavano allora gli Istituti di assistenza , Il Padre Palma, come un ministro di affari esteri, o rappresentante di pubbliche relazioni faceva conoscere non solo la carità evangelica verso i bambini e gli anziani che si sottraevano alla strada o all’abbandono e venivano accolti in un ambiente di amore, con cure ed attenzioni, si direbbe materne, ma soprattutto gli ideali spirituali ed evangelici che stavano a fondamento delle varie attività sociali, sia religiose che educative e formative delle Opere di San Annibale. Padre Palma divenne in breve tempo il divulgatore delle Opere rogazioniste, facendo con che gli ascoltatori non rimanessero appena curiosi de conoscere una notizia in più, ma da essere coinvolte ed attratte a partecipare all’opera di redenzione inspirata senz’altro da Dio in S.Annibale.
In punta di piedi, in silenzio, quasi nascondendo il grande slancio sotto aspetto di falso timore, Padre Palma cominciò a contattare i parroci delle vicinanze di Messina chiedendo di poter bparlare delle opere di carità, che si sviluppavano all’insegna di S.Annibale, allora, semplice prete, ma tutto dedicato a sollevare le sofferenze materiali e spirituali di tutti che lo avvicinavano, non solo bambini o poveri straccioni. Fatto sta che ben presto la situazione prese un altro verso. Incredibile, cosa sorprendente. Erano i Parroci che sollecitavano la presenza del P. Palma, di cui avevano scoperto ed apprezzato la grande e profonda spiritualità, unita al modo di farsi ascoltare, e alla profondità delle cose di Dio. La sua fama ben presto si diffuse in tutta la Sicilia. Ripigliamo per un attimo l’accenno della quaresima, da cui abbiamo iniziato in nostro dialogo. La esortazione del Papa in relazione alla caritá verso il prossimo faceva appello tra le altre sollecitaczioni, di questa: “Dobbiamo riscoprire la allegria e la attenzione per i poveri e per gli afflitti”. Il messaggio centrale del Padre Palma era proprio questo, quando si incontrava con i fedeli per tridui, novene, celebrazioni di feste patronali, ritiri spirituali, convegni ecc. Aveva un carisma tutto particolare di incorniciare i due messaggi di Gesù sulla carità rispetto ai bambini a e ai poveri “ chi accoglie uno di questi piccoli è a me che accoglie”, e : “ quello che avrete fatto per un povero è a me che lo fate”; insieme all’ altro messaggio di Gesù che stava tanto a cuore ad Annibale e che costituiva il carisma fondamentale di tutto il suo essere ed operare, cioè la preghiera richiesta con compassione dal Salvatore: “ la Messe è molta. Pregate perció il Signore della Messe perché mandi Operai alla sua Messe”.
Dovunque andasse riscuoteva consensi. Dalla Sicilia passò anche, con tutta facilità, in numerosissimi paesi della Calabria. Forse sarebbe esagerato ricordare i viaggi di evangelizzazione di Sant’Anonio, di cui Il P.Palma era devotissimo. Però le imprese apostoliche dei Santi, in fondo hanno qualcosa che li uniscono inevitabilmente, ed è lo zelo per la Gloria di Dio e la salvezza delle anime; è l’unione che si incontra in Cristo Signore.
Un anno il P.Palma fu richiesto durante la quaresima a tenere gli esercizi spirituali nella cittadina di Oppido Mamertina, in Calabria; il successo come altre volte fu di grande profitto per il popolo che vi partecipò. Segno ne fu che lo stesso vescovo, Mons. Domenico Scopelliti, che, a partire da questa circostanza, divenne un grande amico delle Opere Rogazioniste.
Dovuto a questo lavoro di evangelizzazione della carità e della diffusione della preghiera per le vocazioni sacerdotali e laicali, come esigito dal ROGATE( Pregate il Signore della Messe…), il P.Palma era impegnato a stare spesso fuori della Comunità. Ma era un lavoro essenziale ed integrante per lo sviluppo delle Opere caritative ed assistenziali all’interno, e lo sviluppo della comunicazione all’esterno, realizzato in tandem dal Fondatore e dal suo Braccio Destro, il Padre Pantaleone.
Possiamo così comprendere meglio il giudizio che faceva il Fondatore sulle opere apostoliche, specialmente della predicazione , del Padre Palma:
“ I frutti di tali fatiche procurarono un grande bene alle anime, ed alla nostra Opera furono una sorgente di obolo abbondante. Benedetta la Divina Misericordia”.
Sfioro certamente l’esagerazione, ma penso di non sbagliare di molto, se, ricordando la soddisfazione di San Francesco nei confronti di Sant’Antonio, che lodava ed esaltava l’esimio frate che gli arrivava da Lisbona, Sant’Annibale, compiaciuto, esalta il suo Religioso che gli era arrivato dalla Divina Misericordia da un lontano paesetto della Puglia( Italia).
P.Antonio Chirulli - rogazionista
C O M U N I C A Z I O N I R I C E V U T E
Dal Brasile - 04 .02 .2023 - G.M.
Carissimo P.Antonio, molta serenità, salute e allegria nel nostro servizio
alla Congregazione… Come è bello conoscere i dettagli della santità di
Questa persona, il servo di Dio Padre Palma.