Ai Rogazionisti
Alla Famiglia del Rogate
Carissimi,
In questo Speciale Anno di San Giuseppe, nel giorno solenne della sua festa, vi invio gli Auguri della Santa Pasqua. Egli, patrono della Chiesa universale è anche speciale patrono della nostra Congregazione. Chiediamo a lui che protegga il mondo intero, lo liberi dalla pandemia che ancora miete tante vittime e lascia profonde ferite e desolazione in molte persone, e custodisca tutti noi.
Nel sepolcro vuoto al quale si affacciano le donne possiamo leggere la metafora di questi nostri giorni: la fede ci dice che, anche se umanamente non appare la vicinanza del Risorto, questa calamità costituisce una chiamata del Signore alla purificazione, alla solidarietà, alla consapevolezza del valore della vita, alla tutela e salvaguardia del creato.
Nello stesso tempo sperimentiamo il timore di andare incontro a giorni sempre più difficili, mentre facciamo fatica ad ascoltare la voce dell’Angelo del Signore che ci assicura: “Non abbiate paura, voi!”.
Mentre era sul punto di lasciare i discepoli per ritornare al Padre, Gesù li inviava come continuatori della sua missione e infondeva coraggio: “Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo" (Mt 28, 19-20).
Per i discepoli non sarebbe stata una missione facile, ma Gesù diceva loro che non sarebbero rimasti soli, perché lui sarebbe rimasto vicino, con loro, tutti i giorni, fino alla fine del mondo.
La missione intrapresa da Padre Annibale nel Quartiere Avignone non è stata facile, ma la grande fede che aveva gli ha consentito di superare tutte le difficoltà, in particolare da quando in mezzo ai suoi orfani e poveri ha portato la presenza stabile di Gesù Sacramentato. Egli lo afferma chiaramente, indicando la ragione profonda del legame dell’Eucaristia con la Pia Opera:
“Venne come Padre amorosissimo tra i suoi figli per formarsi una piccola famiglia la quale vivesse della sua carne e del suo sangue, e fosse fatta capace della sua reale Presenza in Sacramento di potere raccogliere dalle sue divine labbra il Comando del Divino Zelo del suo Cuore: Rogate ergo Dominum messis, ut mittat operarios in messem suam, il quale sta nel più intimo rapporto con Gesù Sacramentato che non può sussistere (avendo Egli così decretato) senza il Sacerdozio, il quale sta nei più intimi rapporti con quel divino Comando”.
Immediatamente dopo, Padre Annibale conferma che da quel momento si poteva affrontare senza timore lo “scabrosissimo pellegrinaggio”: “Con la venuta di Gesù Sacramentato, la Pia Opera, in persona dei suoi primi componenti spuntò bambina, o meglio spuntò piccola carovana per cominciare uno scabrosissimo pellegrinaggio, ma sempre confortato dalla vera arca dell’alleanza che contiene non la manna simbolica, ma il vero Pane vivo sceso dal Cielo, Gesù in Sacramento”.
Nella situazione attuale siamo spesso limitati negli spostamenti, troviamo difficoltà a condurre come vorremmo le nostre opere formative e l’apostolato, sperimentiamo con tutti la crisi economica causata dalla pandemia, le stesse scadenze della durata dei governi di Circoscrizione sono condizionate. Vogliamo sperare che ci sia consentito di celebrare regolarmente, il prossimo anno, il XIII Capitolo Generale della Congregazione.
Dobbiamo riconoscere che fino ad ora siamo stati largamente protetti dai nostri Divini Superiori. Pur nelle difficoltà e limitazioni imposte della pandemia, abbiamo cercato di fare il possibile nel coltivare la nostra vita di pietà, nel servire il Popolo di Dio nelle nostre parrocchie e santuari venendo incontro all’emergenza della povertà che ha coinvolto tanti nostri fratelli e sorelle.
In alcune nostre chiese è stata promossa l’adorazione perpetua, che ha visto la pronta partecipazione di tanti fedeli.
Possiamo affermare che stiamo sperimentando la vicinanza del Signore e la protezione della Vergine Immacolata e dei nostri santi Protettori.
In questa Pasqua, che vivremo ancora una volta con le limitazioni determinate dalla pandemia, accostiamoci ai Santi Misteri col desiderio di risorgere a vita nuova, assieme a Gesù Risorto. Accogliamo il suo saluto e augurio di Pace, nel nostro cuore, nelle nostre Comunità fraterne, e diventiamo operatori di pace, ovunque, nelle nostre relazioni e nel nostro apostolato. Il Signore Risorto ci doni di vivere la Santa Pasqua nella gioia spirituale della fede, nella pace del cuore e nella serenità della comunione fraterna.
Il mio augurio va a tutti voi, cari Confratelli, specialmente agli ammalati e a quanti, per motivi diversi, si trovano in situazioni di difficoltà. Inoltre, un saluto e augurio particolare rivolgo alle consorelle Figlie del Divino Zelo, alle Missionarie Rogazioniste, ai membri delle Associazioni Rogazioniste e a tutti i Laici che vivono con noi il carisma del Rogate. Gesù Risorto doni a tutti noi la sua pace.
Affido questo augurio alla intercessione della Santissima Vergine, e di San Giuseppe, suo sposo, di sant’Annibale e dei nostri Santi Protettori, mentre saluto tutti con affetto nel Signore.
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(P. Bruno Rampazzo, R.C.J.)
Sup. Gen.
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