Carissimi Confratelli, Amici, È un Natale quello di quest’anno vissuto all’insegna della speranza e della pace. Questo Natale ce lo ha donato l’Iraq. Molti non lo creeranno, ne siamo certi! Ma noi siamo lo stesso felici, meno poveri un po’ più ricchi. Lasciateci passare tra le tante una sola esemplificazione. I natali conosciuti in occidente sono carichi di luci, ma con pochi bambini; è una festa esteriore che sembra piena di gioia, ma lascia arido il cuore. Qui in oriente non si vedono luci e, quando se ne vedono, sono pure rare e poche, ma ci sono tanti bambini lo stesso felici, che guardano lassù nel cielo, dove ci sono tante stelle; lo scrutano e lo contemplano pieni di speranza; aspettano la cometa per cercare quaggiù tra gli uomini: LUI, che ha portato nel mondo la pace, quella vera, che rimane vivace dentro anche quando fuori sono innegabili, forti i ricordi, i segni e i contrasti della desolazione e della guerra. È Natale anche qui; anche qui c’è festa: È nato Lui, il Figlio di Dio, Gesù il Signore! … A quanti lo hanno accolto ha dato il ote3re di diventare figli di Dio (Gv 1, 12). Qui si sente che l’hanno accolto! Possiate sentirlo anche voi! Dai! … sentiamolo insieme in un unico abbraccio di pace. Auguri tanti e con il cuore! P. Giuseppe Ciutti, P. Zuhir Nasser, P. Jalal Yako, Fr. Basim Al-Wakil - Sabato 08/12/2012 Qaraqosh - IRAQ
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