In occasione della visita pastorale alla Chiesa di
Palermo, il 3 ottobre 2010, il Santo Padre Benedetto XVI, nell’incontro con i Sacerdoti, i Religiosi,
le Religiose e i Seminaristi tenuto nella Cattedrale, alle ore 17.00, in un
passaggio del suo discorso col quale ha voluto richiamare i sacerdoti alla
“dimensione verticale” a salvaguardia della loro identità ha indicato come
esempio, fra altri santi sacerdoti, ha
ricordato anche Sant’Annibale Maria Di Francia. “Il Sacerdote non può restare
lontano dalle preoccupazioni quotidiane del Popolo di Dio; anzi, deve essere
vicinissimo, ma da sacerdote, sempre nella prospettiva della salvezza e del
Regno di Dio. Egli è testimone e dispensatore di una vita diversa da quella
terrena (cfr Decr. Presbyterorum Ordinis, 3). Egli è portatore
di una speranza forte, di una “speranza affidabile”, quella di Cristo, con la
quale affrontare il presente, anche se spesso faticoso (cfr Enc. Spe salvi, 1). È essenziale per la Chiesa che
l’identità del sacerdote sia salvaguardata, con la sua dimensione “verticale”.
La vita e la personalità di san Giovanni Maria Vianney, ma anche di tanti Santi
della vostra terra, come sant’Annibale Maria Di Francia, il beato Giacomo
Cusmano o il beato Francesco Spoto, ne sono una dimostrazione particolarmente
illuminante e vigorosa”.