Le risorse economiche della
Congregazione non sono equamente distribuite tra le singole Circoscrizioni e, all’interno delle
stesse, tra le singole Comunità.
All’interno di una stessa Circoscrizione vi sono
Opere e Comunità che dispongono di
molti mezzi economici ed altre di pochi. Non manca il caso in cui in una Circoscrizione
povera esistano opere o comunità ricche e viceversa.
I beni ecclesiastici appartengono alla
Congregazione nella sua unità di Persona Giuridica Ecclesiastica. Sarà quindi
la stessa Congregazione, attraverso il Governo Generale e i Governi di Circoscrizione a disporre alcuni correttivi che
risolvano il problema della
sperequazione tra Circoscrizioni , Comunità e quindi tra i Confratelli .
Il principio della Condivisione
dei beni impone una precisa e condivisa regolamentazione circa la
divisione dei flussi di introiti.
In quanti modi si potrebbe
realizzare la condivisione dei beni nell’ambito di un Istituto rel igioso?
Facendo riferimento all’esperienza di vari
Istituti :
si condivide destinando una parte più o meno
elevata delle entrate comunitarie alla gestione
provinciale che sostiene alcune spese comuni; questo metodo si basa su percentuali del le entrate, oppure su somme fisse
pro-capite e periodiche;
si condivide destinando “l’eccedenza” comunitaria
all’uso comune provinciale. Si troverà
un accordo in Circoscrizione sui criteri per fissare questo superavit. Viene
fissato un criterio comune per
determinare il necessario alla comunità entro il quale esiste l’autonomia di gestione; l’eccedenza viene
considerata “surplus” a disposizione del
la Ci rcoscrizione;
si condivide
con dei contributi delle comunità, volontari ed occasionali, per degli scopi precisi: obiettivi che l’autorità
provinciale si a fissata, pur non disponendo dei mezzi sufficienti per
portarli a termine;
si condivide partecipando a Fondi provinciali,
dedicati a spese comuni: acquisto di beni
onerosi o fornitura di servizi onerosi, solidarietà con comunità in difficoltà,
finanziamento di progetti, sostegno delle spese di formazione, ecc;
l’applicazione più piena della condivisione
consiste nell’organizzare un “Fondo Comune
Provinciale” che raccolga tutte le entrate, che saranno poi distribuite equamente
alle comunità secondo i loro bisogni e la programmazione comune.
La nostra Congregazione da
decenni realizza la condivisione dei beni attraverso il metodo della “Percentuale”. (Capitolo 1962,
sessione nona).
Le Case, amministrativamente autonome, versano alla
propria Circoscrizione e questa alla Struttura Centrale un contributo mensile
la cui entità viene determinata applicando
la formula che viene riportata a parte i nsieme ad un esempio.
La percentuale da applicare ad una determinata
Comunità è una variabile il cui valore
dipende dall’esame dell’attività amministrativa di quella Comunità. Detto esame
deve riguardare un periodo medio di
un triennio e ha come obiettivo quello di calcolare l’avanzo presunto alla fine del triennio.
Cosa si i ntende per avanzo presunto?
Dalla programmazione ordinaria
relativa al triennio si ricava la differenza tra introiti ed esiti di tutto il triennio. Tale differenza verrà chiamata
Ap (avanzo presunto). La percentuale
si calcola sul valore dell’ Ap e precisamente a pari al suo 75%.
Ma la
percentuale non si calcola sugli introiti? E non è ingiusto versare u na parte (percentuale)
di ogni singolo introito? Se la percentuale, per esempio, è del 20% sugli
introiti, vengono allora versati il 20% delle rette, il 20% delle intenzioni di
Sante Messe, il 20% degli introiti di
segreteria Upa e così via. Specie per gli introiti “finalizzati” sorge la seguente perplessità: se ho incamerato
una intenzione di Santa Messa a € 10,00 e l’ho registrata negli introiti a tale somma, come posso cedere la
stessa messa allo stesso valore, se
il 20% è versato alla Circoscrizione come percentuale? Idem per una retta
o una offerta.
A questi quesiti si risponde subito che
sono completamente infondati.
Bisogna dimostrarlo
Avere come base di calcolo gli introiti è solo
il metodo formale attraverso il quale si calcola la percentuale. Questa non dipende in modo diretto
dall’ammontare degli introiti, bensì
dal c.d. “avanzo” che a la differenza tra introiti ed esiti.
Allora la percentuale dipende anche dagli
esiti?
Sicuramente!
Una variazione degli esiti comporta una
variazione anche nella percentuale.
E’
l’avanzo il valore sul quale si calcola la percentuale e l’avanzo dipende dagli
introiti e dai relativi esiti (Avanzo = Introiti – Esiti).
In
pratica se la programmazione di un triennio prevede per una Casa l’avanzo di €
40,000,00, la percentuale che detta Casa dovrà versare alla Circoscrizione sarà
pari ad € 30.000,00. (il 75% di €
40.000,00) e questo indipendentemente dai valori degli introiti o degli
esiti.
Infatti
l’avanzo di € 40.000,00 può essere il risultato di una gestione che ha avuto introiti per 300.000,00 ed esiti per 260.000,00
come di un’altra che ha avuto introiti per 160.000,00 ed esiti per 120.000,00: pagheranno la stessa percentuale in
valore assoluto, cioe € 30.000,00 il
75% dell’avanzo.
Ma per la prima essa costituirà il
10% sugli introiti, mentre per la seconda il 18,75% sugli introiti.
Il
valore assoluto, in entrambi i casi, resta pari a € 30.000,00.
Se questo è il valore assoluto della percentuale da
versare perché viene calcolato sugli introiti e non, come sarebbe più semplice, sul
saldo (il 75% = percentuale)?
B
isogna tenere presente che la percentuale si versa in anticipo e quindi alla
fine del suddetto triennio risulta completamente versata dalla Casa.
Ma se si versa in anticipo è probabile
che alla fine del triennio, o anche prima, le somme
dei consuntivi non coincidano con quelle del preventivo, i cui dati sono stati determi nanti per il calcolo della percentuale.
Poiché
si tratta di programmare gli eventi ordinari dell’amministrazione è
molto improbabile riscontrare una
grossa differenza tra i due budget (preventivo e consuntivo), anche perché anni e anni di esperienza
amministrativa dovrebbero evitare il riscontro di grossi errori.
E nel
caso di eventi non prevedibili, e quindi non programmati ?
In
questo caso se l’evento non previsto (negativo o positivo) si inserisce nella ordinaria amministrazione modificando quindi la
programmazione del triennio successivo,
bisognerà intervenire, di conseguenza, anche sulla percentuale. Sarà cura degli Economi delle Circoscrizioni essere attenti
al verificarsi di questi eventi ed intervenire tempestivamente.
La
percentuale viene calcolata sul totale degli introiti come “metodo di calcolo”.
La Programmazione triennale prevede un
flusso di introiti e un altro di esiti. La differenza tra i due rappresenta, come
più sopra abbiamo visto, l’avanzo del triennio (per analogia “l’utile del triennio”). E’ su questo utile previsto che
viene calcolato il 75% da versare, nei tre anni, come PERCENTUALE. Si
pone poi il problema: come trasformare il
valore assoluto pari al 75% dell’avanzo in pratica percentuale da applicare.
E allora si ragiona in questo modo (per i bravi in matematica e in particolar modo nelle “proporzioni” sarà un ragionamento
facile; per gli altri .... ):
Il valore assoluto calcolato lo si
trasforma in valore relativo rapportandolo alla somma
degli introiti del triennio. Se in un triennio ho registrato introiti per il
valore I ,
qual
è la percentuale su I pari al 75% dell’avanzo?
Se gli introiti del triennio
fossero pari a € 310.000, 00, gli esiti pari a € 250.000, 00, l’avanzo
pari a € 60.000,00 la percentuale in valore assoluto da versare
nel triennio ammonterà a € 45.000,00. Questo
valore assoluto rappresenta il 14,50% degli introiti (cioè
il 14,50% di € 310.. 000, 00).
Questo è il valore-base
della “percentuale” che sarà applicata con la differenza di qualche
punto in più o in meno, a discrezione del Governo di Circoscrizione.
Come
si vede chiaramente dal calcolo, a sull’ avanzo che si calcola la
percentuale, non sui singoli
introiti .
Concludo
con la seguente osservazione: la Comunità dopo avere eseguito tutte le operazioni di introiti e di esiti previsti dalla
Programmazione potrà godere di un avanzo.
Di
detto avanzo (ecco lo spirito di condivisione) una parte resta alla Casa per rafforzare le proprie riserve (il 25%) e l’altra
viene versata al Governo locale per i suoi bisogni: (quindi, ripeto, una percentuale sugli avanzi di esercizio ...
).
Per
ottenere un valore vicino alla realtà vengono omessi dalla programmazione triennale gli esiti e gli introiti straordinari,
in quanto proprio perché straordinari non si ripetono in ogni anno e si aggiunge l’avere alla fine del triennio e se
ne sottrae il dare.
In questo modo il calcolo sarà
completo in quanto tiene conto solo dei movimenti “ordinari”.
Esaminiamo
ora i l seguente esempio completo di ogni aspetto.
Dopo avere stabilito il periodo da
prendere in esame, si prendono in considerazione i seguenti valori:
Introiti esterni (I)
Esiti esterni (E)
Avere
(A) e Dare (D) al la fine del periodo Spese
straordi narie( Sx) del periodo Introiti extra (Ix)
del periodo
Il calcolo di (I — E + A — D)
darà come risultato il saldo attivo (Sa) del periodo. Togliendo
da questo saldo gli introiti extra e aggiungendo le Spese straordinarie
relativi allo stesso periodo, otterremo il
saldo del periodo al netto degli eventi straordinari , che chiameremo
Saldo ordinario (So).
Si
calcola poi la percentuale del Saldo ordi nario relativamente agli I ntroiti
totali (I - Ix + A). Il valore percentuale ci darà la tendenza o
previsione, detta anche “trend”, in percentuale,
del saldo ordinario del prossimo anno. E’ chiaro che più e lungo il periodo in considerazione, più la previsione potrebbe
essere non lontana dai valori reali .
Il
principio su cui si basa il “criterio della percentuale” a il seguente:
Una
Comunità, dopo avere realizzato la propria programmazione sia ordinaria che straordinaria, se alla fine dell’anno ha un avanzo
di cassa, o un “saldo ordinario”, può
trattenere
il 25% di questo “attivo” per rafforzare la propria programmazione, mentre il
75% del saldo (non degli Introiti!)
viene versato alla Circoscrizione come “percentuale”.
Se
una Casa ottiene un saldo del 15% sugli introiti, verserà alla Circoscrizione
l’ 11,25% degli introiti (cioè
15*75/100). Tale valore percentuale può essere corretto per qualche punto dal
Governo del la Circoscrizione.
Facciamo
un ulteriore esempio più completo, facendo riferimento alla scheda riportata
in fondo.
La Casa
“X” della tabella ha riportato, dopo avere realizzato tutta la programmazione ordinaria e straordinaria, un
avanzo di € 140.000,00. Tale valore rappresenta
il 24,56% di tutti gli introiti (600.000,00+30.000,00-60.000,00). Supponendo che tale percentuale rappresenti il
“trend” per il prossimo anno, il 75% di tale “avanzo” a pari al 18,42%, che viene approssimato al 19%. Ed a
questa la somma che la Casa verserà
come “percentuale” fino a quando verranno effettuate ulteriori verifiche (in media triennal i).
Introiti esterni del periodo in |
€ 600.000,00 |
Esiti esterni del periodo in esame (E) |
€ 500.000,00 |
Saldo parziale |
€ 100.000,00 |
Avere (alla fine del periodo) (A) |
€ 30.000,00 |
Dare (alla fine del periodo) (D) |
€ 50.000,00 |
SALDO Attivo (Sa = I – E + A – D) |
€ 80.000,00 |
Spese straordinarie del periodo in |
€ 120.000,00 |
Introiti extra del periodo in esame |
€ 60.000,00 |
SALDO Ordinario(So= Sa + Sx – Ix) |
€ 140.000,00 |
|
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I - Ix + A (Introiti ordinari) |
€ 570.000,00 |
Il Il 75% di 24,56=18,42 (Valore della percentuale) |
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(*) |