Le fatiche di Padre Annibale gli inizi della Pia Opera da lui fondata hanno trovato nei Sacri Cuori di Gesù e di Maria, il sollievo, il conforto ed il sostegno. Quando per provvedere alle urgenze, al pane quotidiano degli orfanotrofi antoniani, si era alle strette, assediati dai creditori, il santo Fondatore presentava i conti a S. Giuseppe, che non mancava, puntualmente di provvedere. Tuttavia, a partire dagli anni a cavallo fra l’ottocento ed il novecento, chi si prese cura con premura paterna dei piccoli e dei poveri di Padre Annibale è stato Sant’Antonio di Padova, e lo ha fatto con larga generosità. Un numero sempre più grande di benefattori, ha iniziato a chiedere le grazie di cui aveva bisogno, per intercessione di Sant’Antonio di Padova, raccomandandosi alle preghiere dei suoi “Orfanelli Antoniani”, e promettendo di aiutarli con una offerta, “pane di Sant’Antonio”. Si è formata così una catena di solidarietà, che ha sollevato e continua a sollevare tanti benefattori, per intercessione del Santo di Padova, e nello stesso tempo consente alla Pia Opera fondata da Padre Annibale di soccorrere tanti fanciulli bisognosi e tanti poveri in molte parti del mondo.
Quest’anno, poi, ricorre il 100° anniversario della foglio periodico “Dio e il Prossimo”, pubblicato per la prima volta nel 1908, nel quale Padre Annibale partecipata ai fedeli, amici e benefattori, il carisma e la missione della Pia Opera, ed accanto alla preghiera per ottenere i buoni operai promuoveva anche la devozione al Santo della carità, Antonio di Padova.
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