I ROGAZIONISTI A MELBOURNE, AUSTRALIA

Tutto cominciò con un infarto cardiaco

Ripercorro la mia personale esperienza di sacerdote e religioso ripensando agli eventi che si sono succeduti nella mia vita, rileggendoli con uno sguardo di fede. 

di RENATO ARVIN RAMIREZ

pensavo fosse la mia fine

ma era soltanto l'inizio

Dopo aver terminato i miei studi di Licenza in Teologia a Roma, ero stato nominato superiore di una comunità religiosa, e avevo un incarico di coordinatore di una rivista vocazionale e anche come store manager, responsabile cioè di una nostra piccola fabbrica di oggetti sacri.

Avevo fatto del mio meglio per far fronte alle esigenze del lavoro assegnatomi e con la grazia del Signore mi sembra di aver fatto del mio meglio. 

Nel mese di giugno del 2014, mentre ero in un centro commerciale, mi sentii male e avevo difficoltà a respirare. Sudavo freddo, e avevo una fitta di dolore al petto che si estendeva sulla mia schiena. Mi venne in mente all’improvviso che era un infarto. Fu provvidenziale il fatto che avevo letto qualcosa online su come la tosse aiuta quando si sta avendo problemi respiratori durante un attacco di cuore. Ho provato e sembrava aiutarmi. Avevo dei dubbi sul fatto che fosse davvero un attacco al cuore, così invece di dirigermi verso un ospedale, presi la decisione di tornare a casa e di farmi visitare presso la clinica da noi gestita presso il Villaggio del fanciullo, dove non avrei sicuramente pagato somme esorbitanti come avviene normalmente in un pronto soccorso.

Dalla nostra clinica, venni subito trasportato in ospedale e messo sotto sotto osservazione. Sono rimasto ricoverato in ospedale per 15 giorni. Venni dimesso solo a condizione di tornare per un angiogramma, grazie a un buon medico che, dopo aver visto il mio ECG, insisteva sulla procedura da seguire. L'angiogramma portò ad un'angioplastica per ripulire un'arteria bloccata sul lato sinistro del mio cuore. Avevo 45 anni, pensavo fosse la mia fine, solo per scoprire invece che era soltanto l'inizio.

ma la salute di un religioso

quanto costa a una comunità?

La mia convalescenza la trascorsi confinato principalmente nella mia stanza per evitare di salire e scendere le scale. Il mio tempo trascorso quasi in solitudine mi ha fatto pensare a molti interrogativi e diversi "what-ifs". E se avessi di nuovo un infarto? E se avessi bisogno di un altro intervento? Cosa succede se la mia salute inizia a deteriorarsi a causa di questo primo attacco di cuore?

Sapevo che non potevo chiedere ai miei superiori di spendere un sacco di denaro per pagare il mio ricovero perché ero a conoscenza della nostra precaria situazione finanziaria. Io stesso avevo intrapreso alcune iniziative proprio per migliorare la nostra situazione finanziaria. Sentivo che tutto il lavoro e i risparmi degli ultimi anni erano stati improvvisamente riversati per coprire le spese del mio ricovero. 

Poi mi sono ricordato che una suora italiana della Congregazione delle Figlie del Divino Zelo, una volta mi confidò che aveva avuto un grave problema al suo ginocchio. Quando le feci l’osservazione che doveva essere stato costoso, mi aveva spiegato che non aveva speso un centesimo perché in Australia, l’Agenzia assicurativa “Medicare” aveva coperto tutte le sue spese.

Voilà! Mi sono detto, se voglio evitare che la Congregazione spenda troppo per la mia salute o per qualsiasi futuro ricovero in ospedale, devo assolutamente trovare una via per potermi trasferire in Australia. Sembrava semplice e facile, ma in realtà, era equivalente a sognare ad occhi aperti.

In primo luogo, non c'era ancora nessuna presenza di Rogazionisti in Australia, e nemmeno avevamo un progetto per avviarne una in quella nazione. Anche se all’inizio mi sembrava quasi uno scherzo, la mia aspirazione ad andare in Australia si intensificò. Ho iniziato a condividere la mia "visione" con alcuni confratelli che mi visitavano nella mia stanza mentre mi riprendevo e annuivano, forse pensando che non solo avevo bisogno di un'angioplastica, ma probabilmente avevo bisogno anche di curare la mia salute mentale.

Ho trascorso tutto il mio periodo di recupero alla ricerca di una possibile via per raggiungere l'Australia. Le Figlie del Divino Zelo erano lì da 50 anni, così ho inviato una e-mail esplorativa a una di loro che sapevo essere di stanza a Melbourne.  Ho chiesto se ci fosse bisogno di altri sacerdoti nell'Arcidiocesi, e se l'Arcivescovo sarebbe stato felice di accogliere una nuova congregazione nella sua Diocesi.

INTENDIAMO DARE NON UNA

MA DUE PARROCCHIE VICINE

Dopo qualche giorno, ricevetti una risposta, che diceva che l'Arcivescovo sarebbe stato felice di accogliere i Padri Rogazionisti nella sua Diocesi.  Avviai delle indagini su nostre intenzioni e progetti.  Tutto questo accadde nel settembre 2014.  

Nel mese di dicembre 2014, avevamo già ricevuto un'autorizzazione dal nostro Superiore Generale per esplorare la possibilità di poter avviare una stazione missionaria a Melbourne, in Australia. Nel maggio 2015, il Superiore della nostra Provincia religiosa “San Matteo”, Padre Herman Abcede, venne con me a Melbourne per parlare con l'Arcivescovo. Prima del nostro arrivo a Melbourne, abbiamo inviato una lettera all'Arcivescovo dicendogli che eravamo grati al Signore per le tante vocazioni che avevamo nelle Filippine; che stavamo quindi esplorando le possibilità di diffondere il carisma della Congregazione in altre nazioni e che stavamo chiedendo il suo aiuto perché sarebbe stato troppo difficile per noi stabilirci a Melbourne senza una sua particolare assistenza.

Abbiamo poi presentato la proposta di assumerci una parrocchia in Diocesi così da poter avere un ambito preciso di apostolato in Australia.

L'arcivescovo Monsignor Denis Hart rispose positivamente e quando l'abbiamo incontrato, ci disse: “Dal momento che ci saranno due sacerdoti della vostra Congregazione, intendiamo darvi non una ma due parrocchie vicine”.  Fu veramente una sorpresa per noi.  Ci informò sullo stato delle parrocchie e ci chiese di pensarci, incoraggiandoci a visitare i luoghi e di informarlo delle nostre decisioni.

Quindi chiese al parroco del luogo, Padre Florentino Galdo, di accompagnarci e mostrarci i luoghi e le situazioni. Due giorni dopo, siamo tornati dall'Arcivescovo, per sottoscrivere una convenzione circa la nostra permanenza per i prossimi dieci anni.  Il Superiore provinciale, P. Herman, rientrò nelle Filippine dopo una settimana, mentre io rimasi sul luogo per altre tre settimane per compilare la documentazione necessaria per me e per il confratello Padre Gerald Binegas, e dare quindi avvio a questa nuova stazione missionaria della nostra Provincia.

DIVERSI PER ETNIA E CULTURA

MA UNA SOLA GRANDE COMUNITA’

Sono arrivato a Melbourne il15 settembre 2015. P. Gerald è venuto 10 giorni dopo.  Siamo stati temporaneamente alloggiati presso il Vescovo Ausiliare di Melbourne, Monsignor Vincent Long, un francescano conventuale giunto in Australia quale rifugiato. Abbiamo trascorso il nostro primo mese andando presso l'Ufficio diocesano per partecipare a riunioni di orientamento, programmato per noi da Padre Greg Bourke, sacerdote coordinatore del Ministero dei Sacerdoti dell'Arcidiocesi.  Il 14 ottobre ci siamo trasferiti nella nostra nuova casa e siamo stati ufficialmente accolti nelle Parrocchie di Nostra Signora del Perpetuo Soccorso a Maidstone, e di Cristo Re a Braybrook.

La parrocchia di Braybrook fu eretta nel 1952 sotto il patrocinio di Cristo Re. Dieci anni dopo, la parrocchia di Maidstone è stata fondata sotto il titolo di Nostra Signora del Perpetuo Soccorso, incorporando la comunità di San Giovanni, a West Footscray. Nel 2000, le due parrocchie sono state affiancate sotto la guida di uno stesso parroco. Nel 2013 è stato istituito un unico Consiglio pastorale ed è stato avviato il processo di discernimento sul futuro delle due parrocchie.  È in questo scenario che noi Rogazionisti ci siamo trovati al nostro arrivo in parrocchia.

La prima caratteristica che abbiamo notato alla nostra prima Messa domenicale è stata che era una parrocchia multiculturale.  Molti parrocchiani sono di origine vietnamita; altri sono indiani, pakistani, filippini, italiani, greci, africani e mauriziani, solo per citarne alcuni. Per sottolineare la multiculturalità della nostra comunità parrocchiale, le due scuole primarie sotto l'amministrazione parrocchiale hanno ciascuna diverse lingue parlate dagli studenti.

Dal momento che la maggior parte dei vietnamiti è giunto in Australia come rifugiati politici, tanti dei loro anziani non conosceva la lingua inglese.  Sono riusciti a sopravvivere perché in Australia hanno una grande comunità di vietnamiti. L’area infatti è ricca di negozi e attività gestiti dai vietnamiti, dai servizi di sartoria all'edilizia.

Nell’ambito parrocchiale c'è anche una scuola superiore cattolica gestita da un Consiglio di Amministrazione di cui fanno parte i parroci di Maidstone e Braybrook.  Questa è stata una sorpresa per noi, quando il Vescovo si era dimenticato di dirci che le due parrocchie dell'Arcidiocesi avevano due scuole primarie facenti riferimento ai rispettivi parroci, dove il parroco funge anche da datore di lavoro degli insegnanti e del personale addetto.

Oltre alla gestione delle scuole, c'è anche un grande ospedale, il Western Footscray Hospital.  E’ nostro compito prestare servizio presso l'ospedale, dando risposta a ogni chiamata, per assistere e dare i sacramenti agli infermi, le confessioni, la comunione, l’unzione. Ci sono nel territorio delle due parrocchie tre strutture di cura per anziani, che è nostro compito visitare almeno una volta a settimana per la celebrazione della santa messa e la distribuzione della Santa Comunione.

Quest'anno è già il nostro quinto anno di presenza nell'Arcidiocesi di Melbourne. Non abbiamo fatto nulla di straordinario. La prima cosa che abbiamo fatto è stato riservare una stanza nella nostra residenza da adibire a cappella in modo da poter assicurare alla nostra vita quotidiana dei tempi riservati alla preghiera.

Abbiamo anche cercato di adattarci al nostro nuovo ambiente, e di fare le cose essenziali da soli.  Anche se alcuni sacerdoti nella Diocesi hanno una governante che va in diversi giorni durante la settimana, noi abbiamo detto che avremmo cercato di fare le cose da soli e vedere se con il tempo riusciremo a cavarcela.

Poiché avevamo già previsto che sarebbe stato difficile per noi avviare qualsiasi programma pastorale, abbiamo fatto del nostro meglio per far fronte alle esigenze della vita parrocchiale, cercando di conoscere prima di tutto i nostri parrocchiani, i loro diversi background culturali e la loro storia. 

Attualmente ci sono due gruppi di Legionari di Maria nella parrocchia, uno per ogni sobborgo, e i membri sono tutti vietnamiti. C'è un gruppo carismatico composto da donne italiane che si riuniscono ogni lunedì. Celebro la messa in italiano per loro una volta al mese. Alcuni sacerdoti vietnamiti che vivono nei dintorni celebrano anche una Messa in lingua vietnamita settimanalmente.  C'è una Messa in lingua spagnola la 1a domenica di ogni mese e una Messa in lingua filippina la 3o domenica del mese.  Un cappellano della comunità filippina celebra anche la Messa in parrocchia perché l'immagine di Nostra Signora di Pegnafrancia della regione di Bicol nelle Filippine è esposta e venerata nella nostra chiesa parrocchiale di Maidstone.

Mano nella mano

con le nostre sorelle FDZ

Essere in un paese nuovo, adattarsi alla cultura non è sempre facile. Lo riconosciamo come un dono che le nostre consorelle, le Figlie del Divino Zelo, sono a Melbourne da più di 50 anni. È sempre confortante sapere che abbiamo un posto dove andare nel caso in cui abbiamo bisogno di aiuto, volti familiari che ci conoscono.

Da quando siamo arrivati, abbiamo sempre celebrato insieme i giorni di festa comuni delle nostre due Congregazioni.  La ricorrenza della Grande Supplica ogni 31 gennaio, la solennità di San Giuseppe, il 19 marzo quando noi, per devozione, rinnoviamo i nostri voti religiosi; la festa di Sant'Annibale Maria Di Francia nel mese di giugno, ecc.  Esse vengono anche a visitare la nostra parrocchia, durante i giorni della Novena di Natale e in altre occasioni nelle ricorrenze delle feste parrocchiali.

per RAGGIUNGERE IL cuore

SI passa attraverso LO stomaco!

Nel secondo anno della nostra permanenza qui, abbiamo appreso che le Messe dell'Alba durante la Novena per il Natale venivano celebrate nell'Arcidiocesi nella parrocchia di Cristo Re a Braybrook. Una tradizione durata diversi anni. Poi, a causa di cambiamenti di gruppi parrocchiali e avvicendamenti di diversi parroci, le messe dell’Alba per il Natale non furono più celebrate per molti anni a Braybrook, mentre invece venivano celebrate in molte altre chiese dell'Arcidiocesi. 

Io e Padre Gerald pensavamo di poter riproporre la tradizione. Quando abbiamo consultato la gente, la maggior parte di loro erano riluttanti poiché la tradizione prevedeva anche un momento di fraternità con una tavolata fatta insieme, e quindi era necessario trovare cibo necessario per dopo la messa. Per essi diventava difficile organizzare tutto questo.

Abbiamo però accettato la sfida e abbiamo detto ai parrocchiani che se fossero stati disposti a svegliarsi presto per la Messa dell'Alba, uno di noi sacerdoti avrebbe celebrato la messa, mentre l'altro avrebbe preparato e assicurato loro un pasto caldo per dopo la celebrazione.  L'idea piacque a un buon numero di parrocchiani e procedemmo, fino a quando non si sparse la voce che eravamo i sacerdoti-cuochi di Maidstone. Come dice un proverbio, la strada per il cuore di un uomo passa attraverso il suo stomaco...

SE DI DUE PARROCCHIE

NE FACCIAMO UNA SOLA?

Nel 2017, quando abbiamo iniziato il nostro terzo anno di presenza nelle due parrocchie associate nella conduzione pastorale, abbiamo pensato che fosse giunto il momento di unificare le due parrocchie. Questo è stato anche per consolidare le nostre energie e risorse. Abbiamo avviato una consultazione e un dialogo con i parrocchiani di entrambi i territori e li abbiamo invitati ad accettare questa iniziativa. Alcuni esitavano per paura di perdere la loro identità di gruppo.  Abbiamo assicurato loro che nulla sarebbe cambiato a parte il lavoro cartaceo, dato che le parrocchie avevano fatto quasi tutto insieme negli ultimi 18 anni.

Abbiamo anche proposto di cambiare e scegliere un nome neutrale. Non potevamo infatti rischiare di dare più importanza ad una comunità parrocchiale a preferenza dell’altra. Poiché il nome delle due parrocchie era “Nostra Signora del Perpetuo Soccorso” e “Cristo Re”, abbiamo avanzato diverse proposte ai parrocchiani per esprimersi tramite un voto. 

Devo far notare che un gruppo di italiani usava celebrare la Festa della Sacra Famiglia ogni primo trimestre dell'anno, e c'era anche una grande immagine della Sacra Famiglia venerata nella chiesa di Maidstone. 

Così, quando arrivarono i risultati delle votazioni, era quasi evidente che molti parrocchiani si sarebbero orientati al nome di “Sacra Famiglia”, dato che la Madonna del Perpetuo Soccorso e l’immagine di Gesù, con il patrocinio di San Giuseppe, sono in essa raffigurati.  Abbiamo quindi inviato una lettera con richiesta formale all'Arcivescovo, Most Rev. Denis Hart e con un decreto datato 13 dicembre 2017, egli ha ufficialmente unificato le due parrocchie di Maidstone e Braybrook, con il nuovo nome di “HOLY FAMILY PARISH” a partire dal 15 gennaio 2018.

HOLY FAMILY PARISH

PROGETTI PORTATI A TERMINE

Una cosa bella che osserva e cerco di coltivare nella nostra parrocchia in crescita è vedere i parrocchiani che si riuniscono non solo per pregare ma per fare qualcosa di concreto.  Come per esempio organizzare incontri e cene per la raccolta fondi parrocchiali per il sostegno e la manutenzione delle attività e delle strutture della parrocchia.

Nel nostro secondo anno di servizio parrocchiale, c’è stata un’estate molto calda. E’ stato il momento giusto per la raccolta fondi per la installazione di condizionatori d'aria nella Chiesa.  Rimasi a dir poco sbalordito quando, dopo la celebrazione della santa Messa domenicale, un uomo si avvicinò e fece una donazione di 10 mila dollari in contanti.  Ma anche altri hanno sempre contribuito alle nostre richieste in modo molto sincero e generoso.  

Lo scorso anno, alcuni parrocchiani hanno suggerito di mettere su una grotta della Madonna di Lourdes e prendersi cura del giardino intorno alla chiesa. Ci è voluto quasi un anno per completare il progetto - non per mancanza di finanze, ma perché c'era qualche difficoltà nel trattare con i responsabili dei lavori. Cose che mi sembravano semplici nelle Filippine erano in realtà complicate qui. Abbiamo dovuto coinvolgere un architetto e ingegneri per assicurarci che il piano fosse conforme alle normative e alla sicurezza. Abbiamo dovuto costruire una grotta di 5,4 metri poiché la Chiesa è alta e non sarebbe proporzionata se facessimo qualcosa di più piccolo.  Ciò che mi ha colpito è stato il desiderio di tanti parrocchiani di sentirsi coinvolti a far parte del progetto. Durante l'inaugurazione e la benedizione da parte del nuovo Arcivescovo, Most. Peter Andrew Comensoli, ho fatto un'osservazione che quella Grotta era un testamento visibile della nostra comunità che si riunisce per realizzare qualcosa di solido e bello, una fonte di ispirazione e un continuo ricordo della nostra forza come popolo di Dio.

La Grotta alla Madonna risulta come testimonianza forte della fede della gente cattolica semplice che, nonostante le varie difficoltà che ha dovuto affrontare la Chiesa in Australia in questi ultimi anni, continua ad aggrapparsi alla fede in Cristo e all'intercessione della nostra benedetta madre, Maria.

Manda o signore

Apostoli santi nella messe

Siamo ora al nostro quinto anno qui nell'Arcidiocesi di Melbourne e non posso fare a meno di pensare che il mio attacco di cuore sia stato un modo per condurmi a questa nuova missione ritrovata per la nostra Congregazione. 

Era come se fosse una chiamata a raggiungere la terra sotto e condividere il dono del carisma di San Annibale Maria alla gente di questa nazione. 

Abbiamo coltivato tra i fedeli l’interesse e il significato per il Rogate evangelico li abbiamo invitati a unirsi a noi in preghiera, supplicando il Signore della messe di provvedere gli operai nella sua vigna. In modo semplice, abbiamo anche chiesto ai nostri parrocchiani di includere il versetto del Rogate: Manda o Signore, Apostoli Santi nella tua Chiesa nelle diverse Novene, nei momenti di adorazione Eucaristica per le Vocazioni, nella recita del santo Rosario, e persino quando ci riuniamo per un rinfresco e diciamo la preghiera prima dei pasti.

Un'altra usanza che abbiamo introdotto è stata la recita della preghiera per le vocazioni prima della benedizione finale nelle messe quotidiane.  I parrocchiani hanno imparato ad amare la preghiera, che dovesse accadere che un sacerdote celebrante la omette involontariamente, sono loro i parrocchiani quelli che glielo ricordano. E’ per noi motivo di gioia sapere che proprio quest'anno un giovane dei nostri parrocchiani ha deciso di entrare nel seminario diocesano.  

Stiamo cercando di discernere quali altre iniziative poter avviare per il futuro sviluppo della Congregazione in questa giovane nazione. Non c'è dubbio che dovremo affrontare molte sfide. Tuttavia, con l'aiuto di Dio, confidiamo che, proprio perché il Signore ci ha indirizzati verso questa terra benedetta, ci mostrerà anche la via verso un progressivo sviluppo della nostra specifica missione rogazionista tra il popolo australiano.

 

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