Dal 3 al 5 gennaio, alla Domus Pacis di Roma, si è svolto l’annuale Convegno del Centro Nazionale Vocazioni sul tema: “Rispondere all’Amore… si può. Le vocazioni dono della carità di Dio”. I partecipanti sono stati più di 800, tra sacerdoti, religiose, religiosi e laici, tutti impegnati nella pastorale delle vocazioni, in un tempo in cui – come ha sottolineato don Nico Dal Molin, direttore del CNV – questa missione diventa sempre più una sfida ardua, ma bella, esaltante e piena di speranza per il futuro. Erano presenti anche alcuni padri Rogazionisti e alcune Figlie del Divino Zelo. Il tema del Convegno ha avuto degli approfondimenti molto interessanti nelle relazioni della professoressa Bruna Costacurta: “Esplorando il Cantico dei Cantici: le dimensioni e le espressioni dell’Amore”; del priore di Taizé, frére Alois Löser: “Rispondere all’amore con tutto il nostro essere, si può…”; e del cardinale Gianfranco Ravasi: “Le fatiche e le proposte per una risposta libera e profonda alla chiamata all’Amore”. Il Convegno si era aperto con un’intervista a p. Gabriele Ferrari, missionario saveriano, condotta da don Ivan Maffeis, vicedirettore dell’Ufficio nazionale per le Comunicazioni sociali della CEI: una bella testimonianza sulla profezia che la vocazione alla vita consacrata può rappresentare ancora oggi per il mondo contemporaneo. I lavori del Convegno hanno avuto un momento di più intenso dibattito e verifica nei Workshop, per una rielaborazione in gruppo di tematiche vocazionali che riguardano ambiti specifici della pastorale: la Metodologia per nuove vie di comunicazione vocazionale, l’Insegnamento della Religione Cattolica, i nuovi Linguaggi dei Media, la Catechesi, la Pastorale scolastica e universitaria, la Liturgia. Parte integrante ed essenziale del Convegno sono stati i tempi di preghiera e di celebrazione, manifestazione tangibile della gratuità dell’Amore donativo di Dio, e dell’amore oblativo con cui uomini e donne rispondono alla loro personale vocazione. Nella sintesi finale, ancora don Nico dal Molin ha ricondotto tutte le attuali problematiche, difficoltà, attese a riguardo della vocazione e delle vocazioni, ad una questione di fede e di amore, che è ciò che ultimamente conta: “rispondere all’Amore si può. Perché l’amore è capace di farsi speranza”.