Brindisi – 25 maggio 2015. Lunedì 25 maggio, con inizio alle ore 17.30, nella chiesa di Sant'Anna in Brindisi (via San Benedetto), col XXXVII colloquio di studi e ricerca storica sarà ricordato Pantaleone Palma (1875-1935), sacerdote della Terra di Brindisi, collaboratore di sant'Annibale Maria di Francia. Concreto e operativo, fu deputato alla fondazione di nuovi istituti e alle trattative con autorità, ditte, industriali.
Pantaleone Palma fu il primo e principale collaboratore di sant’Annibale Maria Di Francia (1851-1927) fondatore in Messina delle congregazioni delle Figlie del Divino Zelo il 1887 e dei Rogazionisti del Cuore di Gesù il 1897. Padre Palma era di Ceglie Messapica; divenuto sacerdote il suo vescovo gli permise di intraprendere gli studi per potersi laureare in Lettere e Filosofia. Il prof. Vincenzo Lilla (1837-1905), originario di Francavilla Fontana, sacerdote e patriota, docente di filosofia del diritto presso l’Università di Messina, lo invitò a trasferirsi nella città dello stretto per chiudere il suo ciclo di studi. Palma accettò e chiese al Lilla di trovargli un alloggio consono a un sacerdote. Il professore, che era un entusiasta estimatore dell’opera iniziata dal Di Francia, lo indirizzò presso di lui. Mentre frequentava l’ultimo anno di università, p. Palma ebbe modo di constatare l’ideale che spingeva il Di Francia a rapportarsi con i poveri e con i ragazzi disagiati. Si entusiasmò a tal punto da abbandonare gli studi universitari per mettersi alla sua sequela. Era allora già sacerdote, essendo stato ordinato il 1899 e al 1902 risale l’incontro con il Di Francia; padre Palma, verificando che la sua opera versava in condizioni particolarmente precarie dal punto di vista economico, si impegnò al massimo al servizio delle due congregazioni, sia diffondendo la preghiera per le vocazioni, sia operando a favore degli orfani e dei poveri con la raccolta del Pane di Sant’Antonio. L’amministrazione e la direzione delle Opere del Di Francia erano condotte con un sistema molto familiare. Questo comportò lo svilupparsi di invidie, gelosie, paure; dopo la morte del Di Francia, padre Palma fu ingiustamente accusato di colpe amministrative e morali per poterlo estromettere dalla posizione di cui godeva, grazie anche al fatto che sant’Annibale lo aveva nominato erede universale dei suoi beni. Queste accuse arrivarono fino al Sant’Uffizio e padre Palma il 1933 fu sospeso dai sacramenti e segregato nel complesso romano della Scala Santa, dal 1854 affidato ai Passionisti. Su insistenza del suo confessore, padre Beschin, e di altre personalità, tra cui anche san Luigi Orione (1872-1940) che lo ammirava molto, si fece ricorso al pontefice Pio XI (1922-1939) il quale si adoperò affinché padre Palma riprendesse a celebrare. Di fatto il 6 Agosto 1935 fu riabilitato alla celebrazione della santa Messa ma, minato profondamente nel fisico e nell’animo, il 2 settembre1935 padre Palma morì. L’interesse verso questa figura di sacerdote si è accentuato sia dopo la traslazionedella sua salma da Roma a Oria il 2013, nella casa religiosa da lui voluta e in cui oltre a interessarsi dello sviluppo delle costruzioni, seppe preparare alla vita gli orfani con lo studio e il lavoro manuale nelle officine di falegnameria, tipografia, calzoleria e perfino con la banda musicale, che nell’Anno della Fede 2012/2013, come esempio da far conoscere.
L'incontro è promosso dal Centro Studi per la Storia dell'Arcidiocesi di Brindisi - Ostuni con la collaborazione della sezione di Brindisi della Società di Storia Patria per la Puglia.