Il Signore continua, oggi, a chiamare e a seguirlo.
Dal 3 al 5 gennaio 2018 si è tenuto presso la Domus Pacis in Roma il Convegno Nazionale Vocazioni, tappa annuale attesa dai numerosi partecipanti quali: i direttori regionali e diocesani della pastorale delle vocazioni ed equipe vocazionali presenti, i rettori ed educatori dei seminari, animatori/animatrici vocazionali e formatori degli Istituti di vita consacrata, i seminaristi, i novizi, i catechisti e operatori pastorali, i presbiteri e diaconi, i responsabili di realtà ecclesiali varie, i quali tutti sono stati i veri protagonisti della “tre giorni”, oltre la presenza autorevole di ecclesiastici come il Card. Gualtiero Bassetti, Presidente CEI e Mons. Francesco Cacucci Arciv. di Bari, che hanno presieduto i momenti liturgici.
Il tema del Convegno, assegnato dall’Ufficio Centrale per la pastorale delle Vocazioni, di quest’anno è stato il motto: Dammi un cuore che ascolta (1Re,3,9), la preghiera al Signore del Re Salomone, integrato molto opportunamente dal sottotitolo: In cammino verso il Sinodo sui giovani.
Il giovane re è presentato come modello di uomo saggio e, che chiede come supremo dono da Dio il giusto discernimento per essere capace di governare bene il suo popolo. L’esperienza di Salomone ha inteso provocare i partecipanti ad uscire dai propri codici tradizionali e standard per trovare modalità diverse per imparare ad ascoltare.
Le relazioni di competenti e le testimonianze colte negli interventi durante le Tavole Rotonde hanno sottolineato e puntualizzato quanto sia importante per i giovani in ricerca provare a “tendere l’orecchio al nostro cuore per discernere e decidere nelle piccole o grandi scelte che hanno in sé un piccolo frammento di infinito”.
Una iniziativa, molto interessante, messa in programma dal Convegno è stata la Tavola Rotonda dal titolo: La sapienza dell’ascolto: tradizioni ed esperienze, coordinata dal teologo Don Cristiano Bottega dell’Ufficio Nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso CEI, il quale ha chiamato sul palco e chiesto a dei testimoni di varie appartenenze religiose non cattoliche ( un sacerdote ortodosso, parroco e genitore, un rabbino, una responsabile di un centro islamico in Roma, un pastore valdese, un monaco buddista e una responsabile dell’induismo in Italia), come vivono “l’ascolto di Dio” nelle loro tradizioni ed esperienze religiose.
È stato bello sentire dall’esperienza di ciascuno l’affermazione che l’ascolto è vissuto “come una sapienza” ed è nel cuore della vita di ciascuno: vi è l’attitudine “ad aprire le orecchie per essere fecondi di Dio”.
Con la Relazione: Nel cuore del discernimento vocazionale del gesuita P. Jean Paul Hernandez si è concluso il Convegno il quale, da esperto discepolo del suo Fondatore Sant’ Ignazio di Lojola, ha fatto numerosi riferimenti ai suoi insegnamenti, quale maestro indiscusso di vita spirituale sul discernimento.
Ha ribadito più volte che nella proposta vocazionale da fare ai giovani va espresso con chiarezza il concetto che: “ seguire il Signore è l’unica vocazione, tutte le altre (vocazioni) sono modalità “. Ne è seguito un arricchente dibattito in Aula che ha registrato sempre il pieno di presenze e infine, un lunghissimo applauso dell’Auditorium ha sottolineato l’apprezzamento dell’intervento del relatore, ma anche della riuscita della “Tre Giorni”.
Il Direttore dell’Ufficio Nazionale Vocazioni, Don Michele Gianola, nel porgere il saluto di ringraziamento ai numerosi partecipanti, ha concluso dicendo che: “il Convegno, anche se si è concluso, esso guarda al futuro; la vita concreta ora è nelle nostre Diocesi, nelle Parrocchie e nelle nostre comunità”.
P. Renato Spallone
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