Catechesi, carità, svago. Nel nuovo centro pastorale della parrocchia di Sant’Antonio a Circonvallazione Appia c’è spazio per tutti. Cinquecento metri quadrati completamente ristrutturati e messi a norma benedetti ieri sera da monsignor Gianpiero Palmieri, vescovo ausiliare per il settore Est, al termine della celebrazione eucaristica. L’opera è stata realizzata con il contributo personale del parroco, padre Antonio Di Tuoro, che ha devoluto 200mila euro frutto dell’eredità di famiglia. Per questo motivo ha deciso di dedicare il centro pastorale alla memoria dei genitori Anna e Luigi. “I soldi sono frutto del lavoro di mio padre - spiega -, io metto a disposizione il denaro per chi necessita di aiuto”. La struttura si trova sotto il livello stradale. Un ampio ingresso conduce alle tredici stanze. L’attrezzata sala multimediale è la prima che si incontra lungo il percorso ed è dedicata a padre Annibale Maria Di Francia, fondatore delle congregazioni dei Rogazionisti del Cuore di Gesù e delle Figlie del Divino Zelo. Accanto la sala giochi-oratorio, intitolata a San Giovanni Paolo II. “Il nostro auspicio – prosegue padre Antonio – è quello di riuscire ad avvicinare i giovani in un quartiere composto soprattutto da anziani”. Nel corridoio ci sono quattro aule utilizzate all’occorrenza per le catechesi o per ospitare i senza fissa dimora. La prima, dedicata al sacerdote rogazionista padre Pantaleone Palma, il venerdì mattina accoglie una trentina di persone alle quali viene offerta la colazione e la possibilità di usufruire delle docce. Queste ultime, suddivise per gli uomini e per le donne, sono dedicate a Papa Francesco che il 23 maggio scorso ha benedetto le chiavi. Biancheria nuova e capi d’abbigliamento puliti sono invece custoditi in un apposito guardaroba che porta il nome di don Tonino Bello. La dispensa della cucina, intitolata a Madre Teresa di Calcutta, è fornita del necessario. “Ogni terza domenica del mese viene effettuata la raccolta dei generi alimentari – spiega Angelo Canali, uno dei responsabili della Caritas parrocchiale - per distribuirli poi ogni venerdì alle 17 famiglie indigenti della zona!. Diversi medici si mettono a disposizione per l’ambulatorio dedicato a San Giuseppe Moscati. Le altre aule per le catechesi e per l’accoglienza, rispettivamente intitolate a madre Nazarena Majone, prima Superiora Generale delle Figlie del Divino Zelo, e ai rogazionisti padre Giuseppe Marrazzo (servo di Dio) e padre Giuseppe Aveni, “grazie all’aiuto di alcuni volontari – aggiunge padre Antonio – saranno utilizzate per l’alfabetizzazione dei cittadini stranieri”. Una stanza è riservata all’associazione “Le formiche di Giulia”, nata in memoria di una ragazza morta a 16 anni a causa di un osteosarcoma, che sostiene i bambini delle missioni all’estero e le famiglie bisognose di Roma con figli piccoli. Infine una piccola cappella dedicata alla Madonna del Rogate dove si svolgono, tra l’altro, le celebrazioni di una comunità neocatecumenale impegnata in missione in parrocchia. Roberta Pumpo