Celebriamo la festa di tutti i Santi lasciandoci ispirare e guidare da Padre Annibale che è stato affascinato fin dall’adolescenza dalla santità, ha coltivato la conoscenza e il culto dei Santi, è stato durante tutta la vita in comunione con i Santi del Cielo e con anime sante sulla terra, è vissuto il un costante cammino ascetico verso la santità.
Riportiamo da L’anima del Padre – Testimonianze 1973 pag. 375:
“Per i Rogazionisti egli ha scritto: «Il culto e la devozione dei Santi saranno preziosi presso i Rogazionisti del Cuore di Gesù. A preferenza si onoreranno i Santi più prossimi a N.S. G.C. e alla SS. Vergine. Siccome il minimo Istituto dei Rogazionisti ha per iscopo di obbedire al comando dato da N.S.G.C. agli apostoli: Rogate ergo ecc. così avrà una particolare devozione ai Santi Apostoli, e a ciascuno rivolgerà particolare ossequio il giorno della festa, specialmente ai Santi Pietro e Paolo e a S. Giovanni Evangelista »[1].
In quanto alla sua personale devozione ai santi, bisogna riconoscere che era veramente cattolica, ossia universale. Qui calza bene l’espressione del P. Palumbo, un sacerdote che insegnò alcuni anni nelle nostre scuole di Oria: « Il Padre non ha mai lasciato alcun santo senza ossequio, come non ha mai rimandato un povero senza soccorso! «. Certo egli aveva una gerarchia e un limite nelle sue devozioni, ma non si negava mai di rendere omaggio ad un santo, quando gli se ne presentava l’occasione. E così si spiegano tantissimi versi ad onore dei santi, alcuni anche poco conosciuti, scritti o di propria iniziativa o in seguito
a richiesta. Parecchie volte i versi completano un libretto di preghiere e suppliche dovute alla sua penna”.
[1] A. M. Di Francia, Scritti, vol. 3, p. 18.