La Messe e gli Operai

È il titolo dell’ultima pubblicazione di P. Tiziano Pegoraro, Rogazionista, Dottore in Teologia Biblica, nel quale in un percorso biblico e patristico presenta testi, su “La Messe e gli Operai” nei primi tredici secoli. Segue la prefazione del biblista Giuseppe De Virgilio.

PREFAZIONE

Il lavoro di p. Tiziano Pegoraro RCJ, sacerdote Rogazionista e dottore in Teologia Biblica, si prefigge di approfondire nella letteratura cristiana antica il detto (logion) di Mt 9,35-10,1 e Lc 10,2, in cui Gesù chiede ai discepoli di «pregare il Signore della messe perché mandi operai nella sua messe» (la preghiera del Rogate). Nel corso degli anni l’autore ha lavorato su questo testo biblico e sul suo messaggio teologico, producendo importanti contributi e articoli. Tre le sue pubblicazioni vanno menzionate la tesi dottorale: La pericope di Mt 9,35-10,1: analisi letteraria e prospettive teologiche (Roma 2014) e il commento delle Laudi alla Vergine Maria di S. Annibale M. Di Francia (Roma 2018). Mancava un approfondimento di natura patristica. Questo libro risponde a questo bisogno. L’autore ha selezionato e commentato i principali testi degli scrittori ecclesiastici (sec. IIXII d. C.) che menzionano la pericope del Rogate (Mt 9,35-10,1; Lc 10,2) a cui si collega anche il simbolismo della messe in Gv 4,35-38.

Sappiamo come nella consegna del Rogate si colgono aspetti significativi della teologia dei vangeli sinottici, il cui messaggio possiede elementi di notevole attualità per la spiritualità dei credenti, per il cammino sinodale e per il dinamismo della «nuova evangelizzazione». 

La richiesta di pregare insistentemente il «Signore della messe» conclude una prima tappe del racconto evangelico e colloca i discepoli del Signore nell’orizzonte della prospettiva missionaria. La forza interiore della preghiera del Rogate si caratterizza per la dialettica tra vocazione e missione. Volendo sintetizzare la ricchezza di questo dinamismo, possiamo sottolineare quattro aspetti che caratterizzano il messaggio del Rogate.

Il primo aspetto riguarda la rivelazione trinitaria e cristologica implicata nella richiesta della preghiera da parte del Signore. Gesù chiede in modo esplicito ai suoi discepoli di «pregare» affinché raggiunga la sua pienezza la promessa messianica della salvezza prefigurata ed annunciata nell’Antico Testamento.  Mediante la preghiera per le vocazioni Dio vuole fare partecipi della missione della salvezza tutti i credenti. È Lui l’unico «Signore» della messe, ma chiede alla comunità di condividere la compassione per il popolo e di collaborare al lavoro di raccolta dei frutti.

 Il secondo aspetto riguarda il dinamismo missionario contenuto nel messaggio del «Rogate». L’andare, l’insegnare, il predicare e il guarire attribuiti alla missione di Cristo culminano e si riassumono nell’atto di «pregare il Signore della messe». Il Rogate riassume e qualifica il senso del tempo messianico in cui si compie la salvezza universale e da cui trae origine ed energia la missione della comunità apostolica. L’imperativo della invocazione insistente («pregate»!) rivolta a Dio a cui appartiene la messe, evidenzia la condizione urgente del compimento del Regno, a cui i credenti sono chiamati a partecipare. 

Il terzo aspetto concerne lo stile della missione, che è basato sulla fede orante. In tal modo la preghiera è un’istanza «strutturale» per l’evangelizzazione e l’esistenza stessa della comunità cristiana. La preghiera è movimento del cuore che motiva il dinamismo dell’azione, vissuta secondo il disegno di Dio. Per questa ragione accogliere il dono del Rogate significa accogliere ’invito a vivere in prima persona la nostra vocazione e missione, perché il gregge sia ben guidato e la messe possa dare frutto abbondantemente.

Il quarto aspetto implica l’attesa escatologica del compimento finale del regno di Dio. Pregare nello spirito del Rogate significa desiderare che l’abbondante messe del mondo sia finalmente raccolta (cf Gv 4,32-38; Ap 14,15). In questo senso l’invocazione vocazionale deve contrassegnare la permanente condizione spirituale di ciascun credente che diventa «in Cristo» protagonista operoso del Regno vivendo la sua propria e specifica vocazione e missione. Pregare con zelo perché il Padre mandi «buoni operai nella sua messe» significa invocare il compimento di «quel circuito vitale che passa fra l’amore di Dio rivelato in Cristo per mezzo dello Spirito Santo e l’amore dell’uomo».

Gli aspetti evidenziati sono variamente presenti nelle fonti patristiche e medievali riportate e commentate nel libro. Vengono approfonditi alcuni testi di ventinove autori, nove appartenenti alla tradizione greca (orientale) e venti autori alla tradizione latina (occidentale). Da primi scrittori ecclesiastici come Ireneo di Lione fino agli autori medievali come Rodolfo Ardente, la menzione del Rogate evangelico diventa un cammino vivo, che permette di cogliere l’importanza della preghiera evangelica per le vocazioni, di cui Sant’Annibale M. Di Francia è stato fulgido «apostolo». 

Il presente volume costituisce di fatto una sintesi «antologica» finalizzata ad aiutare il lettore a riscoprire la ricchezza e la fecondità della preghiera di Gesù. Va apprezzata la finalità didattica e spirituale che caratterizza la proposta del libro, che si offre al lettore senza pretese di esaustività. Il procedimento seguito dall’autore è paragonabile ad un mosaico in cui ogni tassello contribuisce a formare l’immagine unitaria dell’insegnamento del Signore. La bellezza della vocazione così come emerge dal commento dei brani si coglie nella sua completezza solo alla fine del percorso. 

Siamo grati a p. Pegoraro per questo dono prezioso, segno di generosità e di amore per la

Parola di Dio e per la Chiesa. Allo stesso tempo auspichiamo che questa interessante proposta editoriale rappresenti un inizio fecondo e un invito, perché altri possano proseguire su questa strada, favorendo ulteriori ricerche del Rogate sul versante della teologia dei padri.  Roma, 25 dicembre 2022  Solennità del Natale del Signore

Prof. Giuseppe De Virgilio  Pontificia Università della Santa Croce Roma

 

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