Roma, 31 luglio 2016
Un fraterno affettuoso saluto
Ai Rogazionisti
Alle Figlie del Divino Zelo
Alla Famiglia del Rogate
Carissimi/e,
sento il bisogno di aprire il mio animo a tutti voi, una volta passato il primo stupore e il turbamento per il mandato che mi è stato affidato dal Capitolo Generale.
Desidero ripetere a tutti voi ciò che ho detto ai Capitolari quando il Presidente mi ha domandato se accettavo. Ho confessato di non sentirmi capace di svolgere questo importante mandato, ma ho ricordato di aver fatto la professione perpetua in quella sede di Morlupo, trentacinque anni prima, e che nella formula ho dichiarato di “affidarmi con tutto il cuore a questa Famiglia Religiosa”, affidandomi al Signore e ai fratelli, col proponimento di voler bene al Signore, ai fratelli, e alla Congregazione. E aggiungevo che, con tale spirito, chiedendo l’aiuto del Fondatore, dei santi nostri Patroni e della Vergine Maria, dichiaravo di accettare il mandato conferitomi dai Confratelli.
Nel saluto finale, poi, dopo la Messa che ha concluso il Capitolo, ho detto fra l’altro che non avrei inviato lunghe circolari, né troppo frequenti.
Cosa voglio dirvi? Desidero invitarvi a ringraziare il Signore e la Vergine Immacolata, per l’assistenza che ci hanno dato nella nostra assise capitolare. Ci siamo confrontati, nella sincerità, verità e carità, seguendo la pista dell’Instrumentun Laboris, ben preparato, frutto della vostra partecipazione e del lavoro delle due commissioni.
Nel Capitolo abbiamo scoperto, ancor più, la realtà della nostra Famiglia Religiosa che, con la benedizione dei Divini Superiori, continua a crescere, pur fra le difficoltà, e si arricchisce della presenza di nuove culture.
Nello stesso tempo, anche per assicurare un solido fondamento a questa nostra crescita, abbiamo avvertito l’urgenza di ravvivare in noi la presenza dello Spirito che ha animato le nostre origini.
Abbiamo bisogno, cari fratelli e sorelle, di vivere la nostra missione nella contemplazione, in modo che essa sia irradiata dalla presenza di Gesù, che è venuto ad abitare in mezzo a noi.
Ci poniamo giustamente non pochi interrogativi circa le scelte del nostro apostolato nel mondo di oggi, profondamente cambiato, e che si presenta con nuove povertà. Se ci lasciamo guidare dall’esempio e dalle parole del nostro santo Fondatore, la risposta fondamentale è quella di lasciarci introdurre dai nuovi poveri e orfani nei loro contesti esistenziali di povertà, di aprire il nostro cuore e possibilmente anche le nostre case, ed accogliere questi nuovi piccoli e poveri con i sentimenti del Cuore compassionevole di Gesù.
Il Capitolo Generale ha elaborato un prezioso documento, che ci aiuterà a compiere un fruttuoso esame personale e comunitario. Ci consegnerà puntuali argomentazioni, con importanti orientamenti, proposte operative e delibere.
Siamo fiduciosi di poter avere nelle nostre mani questo Documento Capitolare nei prossimi mesi.
Voglio confidarvi ancora qualcosa che mi sta a cuore. Inizio questo mio servizio col prezioso bagaglio dell’esperienza compiuta durante lo scorso sessennio accanto al precedente Superiore Generale, P. Angelo A. Mezzari. Desidero che, insieme, lo ringraziamo per la fraternità che ha caratterizzato la vita del Governo generale e per la vicinanza paterna e fraterna che ha avuto verso ciascuno di noi. Egli nel salutarmi dopo la mia elezione si è detto sereno di consegnare la Congregazione in buone mani. Io mi riprometto di seguire questo suo buon esempio.
Chiedo a voi tutti/e di sentirmi vicino, di considerarmi a vostro servizio, col desiderio di accogliervi, di accogliere eventuali difficoltà gestionali e personali, di donarvi nella giusta sussidiarietà il mio sostegno.
Anche questa volta il nostro Capitolo Generale ha vissuto, nel suo inizio, un momento importante con le Consorelle Figlie del Divino Zelo. È stato molto bello. Insieme, come abbiamo ricevuto il saluto e l’augurio da loro, ugualmente desideriamo ricambiarlo, con affetto fraterno.
Sono fiducioso che questa fraternità, che è anzitutto carismatica, ci consentirà nel sessennio che si apre di ravvivare sempre di più la nostra vicinanza e collaborazione, specialmente in quegli ambiti che naturalmente la richiedono, quali ad esempio, la diffusione della conoscenza e del culto del nostro santo Fondatore e della preghiera per le vocazioni, la collaborazione nello sviluppo di una cultura del Rogate e nella animazione del laicato, il sostegno reciproco, quando è possibile, anche nell’apostolato e nel servizio della carità.
Vogliamo camminare insieme. Sperimentiamo ogni giorno nuove grazie del Signore ma anche ogni giorno ci confrontiamo con nuove difficoltà. Come Famiglia Religiosa, e Famiglia del Rogate, siamo un grande dono dello Spirito. Sarà Lui a donarci la luce e la forza per andare avanti, con fiducia e speranza. Sosteniamoci a vicenda nella preghiera.
Con questo auspicio, impetrando la benedizione dei nostri Divini Superiori su tutti voi, per intercessione del santo Fondatore e dei nostri santi Patroni, insieme ai confratelli del Consiglio, vi saluto con affetto nel Signore.
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(P. Bruno Rampazzo, R.C.J.)
Sup. Gen.
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