Roma, 30 aprile 2022
Carissimi amici, abbiamo vissuto questi ultimi giorni di aprile nella gioia del grande miracolo che sconvolge sempre le nostre coscienze per l’allegria di chi crede nella Resurrezione o per l’angoscioso dubbio di chi non si apre con facilità al soprannaturale. Due posizioni che furono vissute allo stesso tempo
proprio da quelli, gli Apostoli, che dovevano dare testimonianza di una fede radicata in una ragionevolezza che affonda solidamente le radici in una certezza logica ed offre base e si apre ad un mondo meno sensibile, ma non per questo meno reale: le realtà spirituali e soprattutto il mondo soprannaturale , quello di Dio, quello di Gesù, l’Uomo per eccellenza, perché anche Dio.
Il disappunto di Gesù Risorto ai suoi discepoli, mi ha dato occasione di una semplice riflessione sul vissuto doloroso di Padre Palma, che con il vostro benigno consenso mi permetto condividere.
A questo mio messaggio aggiungo una accurata ed interessante riflessione di uno dei nostri amici e devoto di Padre Palma .
Buona lettura. P. Antonio Chirulli
L’INFAME TRATTAMENTO SUBITO DA CRISTO NELLA PASSIONE.
Ammesso che il Nazareno avesse compiuto i crimini a lui addebitati, mai e poi mai avrebbe dovuto subire quelle vessazioni debilitanti del suo onore, della sua magnificenza umana, che copriva quella più eccelsa della divinità contro cui abbondarono lo scempio della coronazione di spine, gli sputi, gli schiaffi; lo scempio di essere bendato e preso in giro, denudato, vestito da re pagliaccio…sottomesso al degrado più orribile da uomini succubi o investiti direttamente o indirettamente da Satana. Il tentatore una volta scornato nei suoi astuti raggiri, all’inizio della missione di Cristo nel mondo, pensava valersi “dell’ora delle tenebre” a restituire gli smacchi ricevuti. E infatti giudicava di esserci riuscito in pieno quando infine lo fece fuori, sul Golgota.
Conseguì ucciderlo, sventolando la spettacolare Preda, tra cielo e terra, pensando di intimorire chi si opponesse al suo regno; e cantava vittorie. Ma guarda caso incredibile! Gesù aveva bisogno della morte. Nelle sue divine mani era l’arma più micidiale per annullare l’orgoglio satanico, il suo potere, il suo Regno; dominare a lui, l’antico serpente dominatore imperiale della morte, di ogni ogni morto, di tutti i morti, il grande “Omicida”.
Dopo tre giorni, come lo aveva annunziato e preparato, Gesù Risuscita! E’ Lui la VITA. Non è dominato dalla morte, né tanto meno dal suo promotore e detentore. Gesù è la Vita per essenza, con il Padre e lo Spirito Santo. La morte non Lo domina, nonostante abbia tentato di dargli un morso passeggero alla sua umanità (cfr.Gen,3,14-15).
La morte per lui non esiste. È sorgente di VITA TOTALE, e la dà, la ridà a chi vuole. Egli è l’immortale e rende immortale tutti quelli che si fidano di lui, quelli che vedono nella croce il cammino della propria resurrezione.
È facile? Qualche difficoltà c’è. È la difficoltà che Gesù trova perfino negli
Apostoli. In loro, in modo particolare, la morte insperata del Maestro ha scosso la fede; in loro la morte del Figlio di Dio, è stata come uno scandalo irreparabile. Gesù apparendo a loro li riprende per non aver ricordato la predizione della sua morte, morte poi, che è presente e pertanto annunziata ripetutamente nelle Sacre Scritture. Gli apostoli non si aspettavano una condanna e tanti struggenti obbrobri per il Maestro…Gesù aveva predetto che sarebbe incappato nelle mani dei suoi oppositori. Anzi li aveva avvertiti che chi non assume la propria croce non è un suo buon discepolo.
A questo punto mi sono domandato: Padre Palma come ha reagito alla sua ingiusta ed infamante calunnia? Di immediato mi si è fatto presente l’atteggiamento di Gesù nell’Orto degli Ulivi Egli umanamente terrorizzato di quanto doveva soffrire per la salvezza dell’umanità, chiede al Padre: Se è possibile, Padre, che eviti di bere questo calice così amaro! Però si faccia la tua Volontà , non la Mia!
Nello stesso tempo mi è apparso alla memoria una frase che il P. Palma scrisse dalla reclusione della Scala Santa ad una ammalata, sua conoscente: <Non sono stati gli uomini a portarmi in questo luogo; è stato Dio. Sia fatta la sua santa Volontà>. Poche parole, ma dai contenuti di chi vive di Dio e per Dio.
La solida fede di P. Palma non vacillò un istante dinanzi la catastrofe che gli pioveva addosso. E come Gesù, seguendo il suo esempio dato nell’Orto degli Ulivi, si rimetteva con docilità e fiducia illimitata nelle mani di Dio, per eseguire la Sua imperscrutabile volontà. Fare la Volontà di Dio per P. Palma era ormai punto essenziale della sua spiritualità. Dimostrò quanto ben aveva appreso dal Maestro sotto la guida di Annibale e dall’anima santa di Teresa Piccarreta.
P. Antonio Chirulli RCJ.
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Comunicazione ricevuta
San Giorgio J.(TA) , 15.03.2022
Auguri Santa Pasqua e considerazioni sul 147° anniversario di nascita del Servo di Dio
P. Pantaleone Palma.
Carissimo P.Chirulli,
Ti auguro un Santo Triduo Pasquale nel quale cade in quest’anno di nascita di P. Palma Pantaleone, proprio nel giorno Venerdì Santo, quasi a ricordare il suo calvario degli ultimi anni della vita
(e non a caso è stata intitolata a lui la strada del Calvario di Ceglie Messapica).
Nel contempo la coincidenza sa di presagio profetico di sua prossima beatificazione quale conseguenza successiva della risurrezione.
Colgo l’occasione di formularti i miei migliori auguri di Felice Santa Pasqua, Risurrezione di Pace.
Michele.
RISCONTRO.
Grazie, Michele, per gli auguri Pasquali, che ricambio con la stessa cordialità.
Permettimi, poi, di congratularmi con te per i tre rilievi fatti su P. Palma:
- Che nel computo de 147 anni dalla nascita di P. Palma, hai rilevato, che il giorno della sua nascita di venerdì, era un venerdì Santo: presagio della sua immolazione con Cristo?- Penso, che nulla lo possa escludere.
- Che la dedicazione a P. Palma della strada fatta in Ceglie Messapica, sua città natale: sia stata, provvidenziale, ad essere quella che conduce al monumentale calvario, a ricordare il percorso doloroso del suo venerato cittadino? – Ci piace pensarlo!
- Mi Auguro con te che il P. Palma, avendo seguito Gesù nella Passione, se sarà così la decisione della Autorità della Chiesa, Lo segua anche nella risurrezione della Beatificazione, a Gloria del Signore!
Grazie per il tuo prezioso intervento, e con tesaluto cordialmente tutti gli Amici del Gruppo.
P. Antonio Chirulli – RCJ.
FRIENDS GROUP <PER P.PALMA> N° 16
Rome, 30 April 2022
Dear friends, we have lived these last days of April in the joy of the great miracle that always rises our consciences for the joy of those who believe in the Resurrection or for the troubled doubt of those who do not open themselves easily to the supernatural. Two positions that were lived at the same time by those, the Apostles, who had to bear witness to a faith rooted in a reasonableness that has its roots solidly in a logical certainty and offers basis and opens up to a less sensitive world, but no less real: the realities spiritual and above all the supernatural world, that of God, that of Jesus, the Man par excellence, because he is God too.
The disappointment of the Risen Jesus to his disciples gave me the opportunity for a simple reflection on the painful life of Father Palma, which with your gracious consent I allow myself to share.
To this message of mine I add an accurate and interesting reflection of one of our friends and devotee of Father Palma .
Happy reading. Fr. Antonio Chirulli
THE INFAMOUS TREATMENT SUFFERED BY CHRIST IN THE PASSION
Assuming that the Nazarene had committed the crimes charged to him, he would never have had to suffer those debilitating harassments of his honor, of his human magnificence, which covered the most sublime of the divinity against which the crowning of thorns, the spitting, the slaps; being blindfolded and teased, stripped naked, dressed as a clown king... subjected to the most horrible degradation by men subjugated or invested directly or indirectly by Satan. The tempter, once scorned in his cunning deceptions, at the beginning of Christ's mission in the world, thought he was using "the hour of darkness" to return the smacks received. And in fact he judged that he had succeeded in full when he finally killed him on Golgotha.
He managed to kill him, waving the spectacular victim, between heaven and earth, thinking of intimidating those who opposed his kingdom; and sang victories. But look how amazing! Jesus needed death. In his divine hands he was the most deadly weapon to annul satanic pride, his power, his Kingdom; to dominate to him, the ancient serpent imperial ruler of death, of every dead, of all the dead, the great "Murderer".
After three days, as he had announced and prepared, Jesus rises! He is LIFE. It is not dominated by death, much less by its promoter and holder. Jesus is Life without exception, with the Father and the Holy Spirit. Death does not dominate Him, although He has tried to give him a passing bite to his humanity (Cfr. Gen 3:14-15).
Death for him does not exist. It is the source of TOTAL LIFE, and it gives it back to whoever it wants. He is the immortal and makes immortal all those who trust in him, those who see in the cross the path of their resurrection.
Is it easy? There are some difficulties. This is the difficulty that Jesus finds even in the apostles. In them, in a particular way, the unsuspected death of the Master shook the faith; in them the death of the Son of God was like an irreparable scandal. Jesus appearing to them takes them up for not having recalled the prediction of his death, death then that is present and therefore proclaimed repeatedly in the Sacred Scriptures. The apostles did not expect a condemnation and so many poignant reproaches for the Master... Jesus had predicted that he would stumble upon the hands of his opponents. On the contrary, he had warned them that whoever does not take up his cross is not a good disciple of his.
At this point I asked myself: “Father Palma, how did you react to your unjust and infamous slander?” Immediately, I was reminded of the attitude of Jesus in the Garden of Olives. He humanly terrified of what he had to suffer for the comfort of humanity, asks the Father: If it is possible, Father, that I may avoid drinking this cup so bitter! But let your Will be done, not Mine!
At the same time a phrase appeared to me that the P. Palma wrote from the imprisonment of the Holy Stairs to a sick woman, an acquaintance of hers: <It was not men who took me to this place; God has established it. His holy Will be done>. Few words, but from the contents of those who live by God and for God.
The usual faith of Fr. Palma did not wave for a moment in the face of the catastrophe that rained down on him. And how Jesus, following his example given in the Garden of Olives, put himself back with docility and illiterate trust in the hands of God, to carry out His inscrutable will. Doing the Will of God for P. Palma was now an essential point of his spirituality. He demonstrated how well he had learned from the Master under the guidance of Hannibal and from the holy soul of Teresa Piccarreta.
Fr. Antonio Chirulli RCJ.
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Communication received
St. George J.( TA) , 15.03.2022
Holy Easter greetings and considerations on the 147th anniversary of the birth of the Servant of God Fr. Pantaleone Palma.
Dear P.Chirulli,
I wish you a Holy Easter Triduum in which falls in this year of birth of Fr. Palma Pantaleone, just on Good Friday, as if to remember his Calvary of the last years of life (and it is no coincidence that the road to Calvary of Ceglie Messapica was named after him).
At the same time, the coincidence smacks of a prophetic omen of his imminent beatification as a subsequent consequence of the resurrection.
I take this opportunity to express to you my best wishes for a Happy Holy Easter, Resurrection of Peace.
Michael.
REPLY.
Thank you, Michele, for the Easter greetings, which I reciprocate with the same cordiality.
Allow me, then, to congratulate you on the three remarks made about Fr. Palma:
- That in the calculation of the 147 years since the birth of Fr. Palma, you noted, that the day of his birth on Friday, was a Good Friday: an omen of his immolation with Christ? - I think, that nothing can exclude it.
- That the dedication to Fr. Palma of the road made in Ceglie Messapica, his hometown: was it, providential, to be the one that leads to the monumental Calvary, to remember the painful journey of its venerated citizen? – We like to think so!
- I hope with you that Fr. Palma, having followed Jesus in the Passion, if this is the decision of the Authority of the Church, will also follow Him in the Resurrection of the Beatification, to the Glory of the Lord.
Thank you for your valuable intervention, and with you I cordially greet all the Friends of the Group.
Fr. Antonio Chirulli – RCJ.