Curia Generalizia

La preoccupante situazione in Iraq

altCari Confratelli, portiamo a conoscenza una notizia del 27 giugno, di AsiaNews, riguardante la preoccupante situazione in Iraq. Siamo vicini ai confratelli che si trovano a Caraqosh e alle loro famiglie; siamo vicini anche alle consorelle Domenicane di Santa Caterina, e alle loro famiglie, in questi momenti di grande sofferenza. Affidiamo al Signore, particolarmente nella prossima giornata del Primo Luglio, la Chiesa che è in Iraq, per impetrare per loro il sostegno e la forza della fede e per la terra benedetta dell’Iraq, finalmente, il dono della pace. P. Angelo

Salvare Qaraqosh, città cristiana contesa da Isis e curdi
di Fady Noun 
Appello del vescovo siriaco cattolico di Ninive, Boutros Mouchi perché i cristiani d'Oriente non siano "un popolo errante". La località, da rifugio sicuro rischia di trovarsi al centro del conflitto. 

Beirut (AsiaNews) - Da una settimana mancano acqua e luce a Qaraqosh, cittadina irachena nella piana di Ninive abitata a larghissima maggioranza da cristiani, che stanno cominciando a fuggire anche da un luogo che fino a poco tempo fa era ritenuto sicuro, ma che ora vede scontri tra gli islamisti dell'Isis e i peshmerga curdi.

"No, i cristiani d'Oriente non sono un popolo errante". E' il grido d'allarme lanciato dal vescovo siriaco cattolico di Ninive, Boutros Mouchi che lancia un appello alle coscienza locali, regionali e internazionali per salvare la cittadina da una invasione ritenuta "imminente" da parte degli islamisti dello Stato islamico dell'Iraq e del Levante.

L'appello è rilanciato da Beirut da Melhem Khalaf, docente di diritto all'università Saint-Joseph, appena rientrato dall'Iraq, dove ha visitato anche Qaraqosh. L'appello è rivolto a tutte le istanza politiche e religiose e a tutti coloro che hanno a cuore la conservazione della ricchezza sociale, della storia e del futuro di questa regione.

Il vescovo Boutros Mouchi è ancora a Qaraqosh, che sorge a una trentina di chilometri da Mosul ed è accanto alle zone controllate dai curdi. Equando l'Isis ha preso Mosul le forze curde sono avanzate su Kirkuk, la regione irachena più ricca di petrolio, estendendo il loro controllo anche su Qaraqosh.

La città, in tal modo, si è trovata nel confronto tra forze rivali, che hanno cominciato a scontrarsi. Ai responsabili dell'Isis ai quali si erano rivolti per chiedere il ritorno di acqua ed elettricità, i cittadini di Qaraqosh si sono sentiti rispondere: "chiedetelo ai curdi".

Nelle settimane scorse, la città di Qaraqosh, che contava 38mila abitanti, 35mila dei quali cristiani, aveva visto crescere notevolmente la popolazione, per l'afflusso dei cristiani in fuga da Mosul, presa dall'Isis. Analogamente era accaduto alcuni anni fa, quando vi avevano cercato rifugio cristiani che lasciavano l'inferno di Baghdad e che credevano di trovarvi una zona di pace.

All'inizio l'Isis si era impegnato a non attaccare il luogo. Con la volontà di rassicurare gli abitanti e di dare credito agli impegni delle forze islamiste vi si era recato personalmente anche il patriarca caldeo Louis Sako.

Ora tutto è cambiato e gli estremisti islamici hanno cominciato ad attaccare Qaraqosh, scontrandosi con i peshmerga curdi.

Ora, insieme con i rappresentanti di diverse Chiese d'Oriente, mons. Mouchi   lancia un appello al mondo intero per salvare la città e ciò che essa ha di più prezioso: la sua diversità religiosa, culturale ed etnica.

Si tratta di mettere il mondo libero di fronte alle sue responsabilità, impedendogli di chiudere gli occhi sulle violenze che attualmente squarciano l'Iraq e su ciò che, afferma Khalaf, accade o rischia di accadere, sotto la copertura di lotte per il potere.

Nell'ambito di tale mobilitazione, il Vaticano è chiamato in causa attraverso gli ambasciatori occidentali a Beirut. Tutti sono convinti che il gioco supera il destino di alcune migliaia di cristiani e che punta al futuro della regione. Come dice Khalaf, "Qaraqosh è un po' ognuno di noi. Lasciarla morire è firmare la condanna a morte di tutti noi".

(da AsiaNews.it)

Rogate Bhavan Mananthavady

altaltaltaltDearests, we the Rogate Bhavan wish you a Happy Feast of Sacred Heart of Jesus. on this day of the Solemnity of Sacred Heart of Jesus we are blessed with the presence of the statue of Sacred Heart in our community. Father Vito Lipari blessed the statue and presided the solemn celebration of the Holy Mass. P. Sabu Pulimalayil

Rogate Sneha Bhavan community

altaltaltaltaltaltaltaltaltDearest, Greetings from Rogate Sneha Bhavan Nalgonda...

Happy feast day! Rogate Sneha Bhavan community celebrated the feast of the Sacred heart Jesus and the Entrance to the petulancy of our eleven brothers. With love and prayer - Rogate Sneha Bhavan community

Fr. Etienne Lipem, rcj

altCarissimi Confratelli, La Quasi Provincia dell'Africa vi invita a lodare e a ringraziare il Signore per il nostro primo confratello Camerunense Fr. ETIENNE LIPEM,rcj, che farà la sua Professione Perpetua il 27 giugno e riceverà l'Ordine del Diaconato il giorno dopo il 28 giugno 2014.  Chiediamo le vostre preghiere per la perseveranza del confratello e che Il Signore continua ad inviarci santi e numerosi vocazioni.       

Padre Willy CRUZ, rcj

Provinciale QPA

Trezzano, Scola inaugura il nuovo oratorio

alt22.06.2014 - Era atteso da 50 anni e finalmente il momento è arrivato, tanto che per l’inaugurazione del nuovo oratorio San Lorenzo Martire dei Rogazionisti a Trezzano sul Naviglio, nel quartiere Zingone, la comunità parrocchiale accoglierà il cardinale Angelo Scola. A lui il compito di inaugurare e benedire il nuovo oratorio. All’arrivo l’Arcivescovo incontrerà i ragazzi e gli animatori dell’oratorio estivo. Subito dopo, alle 17, si apriranno i cancelli dell’oratorio per tutta la comunità, genitori e autorità per l’inaugurazione.

Si tratta della realizzazione di nuove strutture all’interno del centro parrocchiale per garantire adeguati spazi per le attività religiose, ricreative e sportive per i ragazzi, i giovani, gli adulti e le famiglie. «In estrema sintesi - spiega il parroco padre Renato Spallone - è stata prevista la realizzazione di una nuova struttura polivalente che al piano terra prevede un salone per l’oratorio, un bar, cinque salette per la catechesi più la segreteria e al primo piano la struttura abitativa per il clero. Inoltre è stato realizzato un campo di calcio a cinque con erba sintetica, completo di tutti gli accessori e gli impianti a corredo e opere esterne di sistemazione del cortile e degli spazi gioco scoperti. La comunità parrocchiale di San Lorenzo ha scelto di investire spazi ed energie sui ragazzi, giovani e famiglie, convinta che proprio con loro si gioca il futuro e la “novità” della fede cristiana. La passione missionaria, in un ambiente frammentato come il nostro, mi ha spinto a osare, e grazie alla determinazione, al sostegno del Consiglio pastorale, Affari economici e d’oratorio, con il contributo essenziale e costante di tutta la comunità, il nuovo centro parrocchiale è ormai realtà. Ogni persona che ricopre un qualsiasi ruolo in parrocchia o in oratorio ha una “funzione educativa”, per questo è in costante elaborazione e attuazione un progetto di formazione per catechisti, educatori, genitori, adolescenti ed animatori, ai quali è chiesta attiva collaborazione per l’animazione e formazione umana e cristiana dei nostri ragazzi e giovani».

Le fasi della costruzione del nuovo sono partite a settembre del 2012, con la posa e la benedizione della prima pietra alla presenza di monsignor Mario Delpini, Vicario generale della Diocesi. Il cantiere è stato aperto ufficialmente nel marzo del 2013 e da allora di strada ne è stata fatta, tanto che i lavori sono finiti addirittura con cinque mesi di anticipo sui tempi stabiliti per la consegna. A dicembre nel 50° di fondazione della parrocchia San Lorenzo, monsignor Delpini aveva presieduto una solenne concelebrazione, non prima di aver scoperto la targa ricordo posta sulla porta d’ingesso, seguita dalla «benedizione papale».

Il 26 gennaio, in occasione della festa della Sacra Famiglia, si è poi tenuto il primo appuntamento nel salone polifunzionale del nuovo oratorio. «Tutti i partecipanti non si sono risparmiati nelle espressioni di ammirazione e di complimenti per la nuova struttura e in particolare del salone», conclude padre Spallone.

Lo stesso monsignor Delpini, qualche giorno fa ha inviato al parroco un biglietto di auguri e di congratulazioni per l’opera terminata: «Caro don Renato, mi unisco alla gioia e alla gratitudine di tutta la Comunità che accoglie l’Arcivescovo per inaugurare e benedire il nuovo oratorio San Lorenzo Martire. È doveroso dire grazie a Lei, a tutti i padri, a tutti coloro che vi hanno lavorato con pazienza, fatica e passione. L’incisività educativa, la gioia di ritrovarsi, i frutti spirituali di questo ambiente, gestito con spirito di fede, con lungimiranza e profezia, ricompensino di tanto lavoro». (Da IncrociNews – Settimanale della Diocesi Ambrosiana)

Rogacionistas realizam estágio vocacional com longa caminhada

altO estágio vocacional organizado pelo Colégio Rogacionista de Criciúma é realizado neste fim de semana. O enconto começou nessa sexta-feira com a recepção dos jovens. As atividades deste sábado foram intensas com a realização da caminhada vocacional, que começou às 6h30min com saída do Seminário Rogacionista Pio XII. A primeira parada foi logo na Paróquia Nossa Senhora das Graças. A caminhada seguiu pelas igrejas dos bairros Santa Luzia, São Sebastião, São Defende, Montevideo, Santuário de Caravaggio, Igreja Matriz São Marcos, Igreja de São Bento, em São Bento Alto e Vila Maria, onde os jovens e organizadores das atividades visitaram as famílias pedindo para que todos rezem pelas vocações religiosas.

Ao longo do trajeto, num total de 42 quilômetros, os integrantes do grupo ao entrarem nas igrejas rezavam com as comunidades pelas vocações e faziam momentos de reflexões. A caminhada terminou com uma missa rezada na Igreja da localidade de Vila Maria, em Nova Veneza, com os jovens voltando em seguida para o Seminário Pio XII para o cumprimento das atividades neste domingo. Ao todo, estão participando do estágio vocacional 13 jovens.

Colaboração: José Adilio Silveira

50º anniversario Santuario di Loreto Tarragona

Sabato 21 giugno, con la presenza del Superiore Generale P. Angelo A. Mezzari, sono cominciate le celebrazioni per il giubileo del 50º anniversario dell'inaugurazione del Santuario di Loreto di Tarragona (Spagna). Nel mese di maggio del 1964, infatti, terminò la costruzione di un nuovo tempio mariano, voluta dal Cardinale di allora, Mons. Benjamín Arriba y Castro, dal Dott. Josep María Adserà Gebellí e dal popolo tarraconense.  La chiesa attuale è edificata sullo stesso luogo in cui, dalla fine del 1600, sorgeva una cappella dedicata alla Vergine della Santa Casa. I Padri Rogazionisti, in seguito, dal 1970, assunsero la cura del santuario mariano e costituirono una comunità religiosa che fino ad oggi è attiva e particolarmente apprezzata per il suo lavoro pastorale e per la carità che esercitano sul territorio. Alla celebrazione hanno preso parte anche alcuni padri rogazionisti che si sono susseguiti nel corso di questi anni: P. Ernesto Butano, l'iniziatore della presenza rogazionista, P. Carmelo Capizzi, P. Matteo Sanavio e alcuni altri sacerdoti diocesani e religiosi.

 

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P. Eros Borile rientrato dall’Africa

altNella mattinata di oggi, 17 giugno 2014, P. Eros Borile è rientrato a Roma, nella Curia Generalizia,  dalla missione dell’Africa, dove, accogliendo la sua disponibilità, era stato assegnato dal Superiore Generale del tempo, nel settembre del 1986. Ricordiamo che P. Eros nell’ottobre del 2011 ha ricevuto dal Comune di Padova, assieme a P. Vito Giorgio, il titolo di “Giusti del Mondo” per l’impegno profuso nel Centro Sociale di Nyanza, particolarmente in occasione del genocidio perpetratosi in Rwanda nel 1994.

Commissione per l’aggiornamento del testo delle preghiere dell’Istituto

altNel pomeriggio di sabato, 14 giugno 2014, nella Curia Generalizia di Roma si è riunito un gruppo ristretto della Commissione per l’aggiornamento delle preghiere dell’Istituto, costituita il 2 aprile 2014. Presenti: P. Bruno Rampazzo, Presidente, P. Agostino Zamperini, P. Pasquale Albisinni, P. Vincenzo D’Angelo e P. Saji Kallokkaran. I lavori sono stati introdotti dal Superiore Generale, P. Angelo A. Mezzari, che ha introdotto i lavori con le seguenti considerazioni e indicazioni:

                Vi accolgo con gioia e vi ringrazio, in questo primo incontro, che avviene con una parte dei membri della Commissione nominata, con lo scopo di aggiornare il testo delle preghiere dell’Istituto (lettera Prot. N. 119/14, di 2/04/2014).

                Nella lettera ai Superiori delle Circoscrizioni e Comunità (Prot. 118/14, di 02/04/2014), si rileva che “il testo attuale «Rogazionisti in preghiera», uscito nel 1991 e aggiornato nel 1996, sia per il tempo trascorso e sia per lo sviluppo che in questi ultimi decenni la nostra Congregazione ha avuto, con la benedizione del Signore, in diversi contesti culturali, ha bisogno di essere rivisto ed aggiornato”.

 1. Alcune considerazioni:

1.1. Dalle indicazione del Capitolo Generale:

“I tempi e la modalità della preghiera rogazionista esprimono e promuovono l’appartenenza alla Congregazione. I Superiori di Circoscrizione, con la dovuta approvazione del Superiore Generale, si adoperino perché i testi di preghiera in uso nelle Comunità siano aggiornati e adeguati alle esigenze ed espressioni delle diverse culture” (R.V.R., n. 23);

1.2. Dalle Linee della Programmazione del Governo Generale per il sessennio, che in questa dimensione, ha come obiettivo “Promuovere la vita spirituale e comunitaria e il senso di appartenenza..” (Progetto 15), e tra gli interventi si propone:

“- Aggiornare il testo delle preghiere dell’Istituto in uso presso le nostre Comunità considerando le espressioni delle diverse culture;

- Inserire le nuove indicazioni e celebrazioni del Proprio Liturgico;

- Raccogliere dalle varie circoscrizioni espressioni di vita liturgico-spirituale e partecipata alle Circoscrizioni” .

2) Alcune costatazioni

2.1. Che il Libro di Preghiera (Rogazionisti in preghiera) risale  a 1996 (in seconda edizione);

2.2. Che in questo periodo c’è stata la Canonizzazione di Padre Annibale (2004);

2.3. Che è stato approvato dalla Santa Sede e pubblicato il “Proprium Liturgicum” (2010-2011);  

2.4. Che sono state elaborate e assunte nuove preghiere all’interno dell’Istituto (es., alla mattina,  mezzogiorno, tridui, novene…);

2.5. Che c’è bisogno e si avverte l’urgenza di “aggiornare” le diverse preghiere e pratiche di pietà legate a Padre Annibale, alla nuova realtà delle culture e presenze geografiche;

2.6. Che è necessario avere un “manuale di preghiera” più “snello” e pratico, adeguato alle nuove realtà interculturali dell’Istituto;

2.7. Che si può valutare la possibilità di “aggiornare” il linguaggio delle preghiere proprie di Sant’Annibale (a esempio di quello che è stato fatto per la supplica di 31 gennaio);

2.8. Che ci si deve adeguarsi alle nuove direttive liturgiche del Magistero della Chiesa.

3. Itinerario da seguire

                Il Capitolo Generale ha dato un criterio:

3.1. I tempi e la modalità della preghiera rogazionista devono esprimere e promuovere l’appartenenza alla Congregazione (identità e riconoscenza carismatica).

                E una indicazione pratica:

3.2.        I Superiori di Circoscrizioni devono adoperarsi nell’aggiornamento (la dinamica della sussidiarietà e corresponsabilità); ossia, dal Governo Centrale, l’essenziale, il comune, quello che non può mancare, che ci identifica, ci unisce, ci fa rogazionisti, garantisce la spiritualità propria.  

                Stabilire pertanto

3.3. Un cronogramma e una metodologia di lavoro, con un progetto/proposta concreta di testo, e contenuto, affidando e condividendo la responsabilità all’interno della Commissione, e con il Governo Generale, per discernere e decidere progressivamente il processo che si svolge.

S. Annibale scrive di S. Antonio ai Rogazionisti e alle Figlie del Divino Zelo

altDa una lettera circolare del 1918: “Io già vedo la vostra gioia, figliuoli carissimi, per l’omaggio inaspettato, ma meritatissimo, che tutte le nostre case si appresteranno a rendere ad un Santo che, se per tutti, quale Santo di tutto il mondo, è carissimo e amatissimo consolatore, per noi è ciò che io non valgo ad esprimere, essendo che ai suoi meriti, alla sua potente intercessione presso i Cuori SS. di Gesù e di Maria, e diciamo pure presso il gran Patriarca S. Giuseppe, dobbiamo la nostra esistenza, la felice soluzione di tutte le intricate posizioni in cui questa Pia Opera si andava avvolgendo come in un labirinto di cui non si vedeva l’uscita! Ed Egli, quando a Lui non pensavamo, ci ha fatto uscire al largo, ci ha ottenuto incremento sempre crescente, aiuti spirituali e temporali di ogni maniera e continui, grazie belle, difficili e inaspettate e sempre nuova stabilità nelle Case.

Io, figliuoli carissimi che ho portato per molti anni il peso degli stenti eccezionali e delle sterili fatiche dell’Opera, sento una profonda gratitudine verso questo nostro amatissimimo e dolcissimo Santo, come dovete sentirla anche voi. Si è perciò che quest’anno ci sentiamo spinti ad onorarlo con la terza proclamazione del titolo, e reputiamo con ciò di far cosa gratissima, secondo giustizia, ai Cuori SS. di Gesù e di Maria, al Patriarca S. Giuseppe e a tutti gli Angeli e Santi nostri avvocati e protettori, salutando l’eccelso S. Antonio di Padova col titolo di «Il gran benefattore universale»”. 

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