GRUPPO <AMICI PER P.PALMA> N°22

Roma, 3.11.2022

Carissimi Amici, abbiamo accompagnato nel precedente messaggio, a volo d’uccello, i rapporti tra la Serva di Dio Luisa Piccarreta e Padre Palma.

Non si potrebbe dire chi, più dei due, abbia influito su l’altro. Certo è che se Luisa cerca ed ascolta gli orientamenti del discepolo di S. Annibale, questi sorbiva da lei tutta la spiritualità del  "Divino Volere", fino ad identificarsi nel proprio itinerario ascetico nel deciso proposito di individuare la Divina Volontà, stabilita dalla Provvidenza  su di lui. Nel discernimento della Divina Volontà si immerse con persistente impegno scoprendo e approfondendo in essa la fonte e la forza per affrontare con coraggio  la Croce esigita da Cristo per ogni cristiano. La croce infatti purifica ed ingrandisce ogni aspirante ad integrarsi nel Regno di Dio, o sequela di Gesù.

Sul Servo di Dio Padre Palma è stata fatta una considerazione quanto mai profonda ed estremamente indicativa:

< Una spassionata introspezione psicologica della sua esistenza ci porterebbe ad individuare la certezza di una identità religiosa in un “ sì  “  spontaneo e irreversibile del suo impavido zelo, della sua fecondità apostolica e del suo squisito intuito per dirigere le coscienze”.(1)

Nella missione pastorale di direzione spirituale di alcune persone avviate ad alta santità, il P. Palma ebbe il privilegio e la delicata responsabilità di dirigere, tra le altre anime, quella della Serva di Dio Madre Maria Antonia Lalía, fondatrice delle Suore Domenicane di S. Sisto (a Roma). Padre Palma attento e profondo conoscitore del suo Maestro e guida, S. Annibale Maria Di Francia, assetato delle realtà divine disseminate nelle anime ascetiche, volle fargli conoscere la Madre Lalía, con l’intento che ne prendesse la cura spirituale.  

Lei era stata relegata proprio a Ceglie Messapica -BR,  città natale di Pantaleone. Ciò accadde probabilmente in occasione in cui il P. Palma  accompagnò in Puglia  per la prima volta S. Annibale. Sappiamo che P. Palma riuscì nel suo intento, tanto che S. Annibale divenne direttore spirituale della Lalia, e per quanto gli fu possibile la visitò più di una volta, perché la penitente era immobilizzata. Ciò nonostante il P. Palma continuava a prestarle tutta l’assistenza spirituale perché stando a Oria (BR), distante appena 18  Km. da Ceglie, gli era facile avvicinarla. Fu lui che  assistette negli ultimi giorni di vita la serva di Dio Maria Lalía, amministrandole l’unzione del sacramento della speranza del Paradiso il giorno prima del decesso, e il Santo Viatico nel giorno successivo, assistendola fino all’ultimo respiro. (2)

Per chi è amico intimo di Dio, Dio non gli fa mancare la grazia della compagnia di altri suoi amici; è una conseguenza della verità della Comunione dei santi. P. Palma effettivamente era santo, e Padre Annibale lo considerava tale, ma non lo diceva. Però usava qualche espressione o comportamento che ne dimostravano un apprezzamento distinto, forse vedeva in lui meglio che in tutti gli altri Religiosi rogazionisti un suo figlio spirituale. Penso che non c’è da meravigliarsi di tale atteggiamento. E prova ne sia una dichiarazione di una Suora Figlia del Divino Zelo, tra tante altre religiose, nella piena libertà dovuta anche al tempo trascorso, dai momenti turbolenti in cui  si vide osteggiato e malevolmente calunniato da vili espedienti femminili:

 <  In P. Palma non scoprii mai imperfezione di sorta, anzi un grande spirito di sacrificio e di penitenza, che si dimostrò addirittura eroico, quando dopo la morte del Fondatore si scatenarono contro di lui le tremende e ingiuste  persecuzioni che lo portarono alla tomba>(3).

Restiamo attoniti per tante sofferenze causate da tante nere malignità.

Peró la gloria dei santi, e dei cristiani tutti, si coglie sempre sull’erta del Calvario.  È il titolo splendente per il premio e per la risurrezione.

P. Antonio Chirulli – rogazionista

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  1. – Giuseppe Ippolito, Profilo su P. Pantaleone  Palma; pag. 1
  2.  - P.Timoteo Centi O.P., Madre Maria Antonia Lalía; pag. 265
  3.  - Suora Giovanna Vitale, in Vincenzo Santarella, Biografia di P. Pantaleone Palma, pag.91.

 

1 -Da Roma, 04.10.2022-R.P.

 

Padre Palma giunge a noi ed eleva nostra vita a sua imitazione.

Grazie per averlo fatto vivere in noi come esempio di martirio che

ci eleva dalle fatiche di questo tempo così difficile.

 

2 – Da Cassano Jonio -TA, 01.10.2022 – B.M.

      

Ho appena letto con passione e commozione quanto sopra scritto.

In sintesi la mia riflessione: se Padre Palma fosse stato eletto Papa, avrebbe scelto come nome quello dei due grandi santi innovatori della Chiese dell’umanitá, “ Francesco Benedetto”.

 

Ringrazio sentitamente le belle Comunicazioni, che fanno piacere a tutti gli Amici del GRUPPO <Per P. Palma>, sperando di risentirci a breve.

P. Antonio Chirulli RCJ.

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