L’importanza della prima “Giornata mondiale dei Nonni e degli Anziani”, che per iniziativa di Papa Francesco si celebrerà domenica prossima, 25 luglio 2021, ha una storia. Il quotidiano Avvenire la spiega con un articolo di P. Vito Magno.
Nel celebre affresco della Cappella degli Scrovegni, a Padova, sono raffigurati in un tenero bacio sant’Anna e san Gioacchino, nonni di Gesù, davanti alla Porta aurea di Gerusalemme, luogo in cui, secondo una tradizione ebraica, si sarebbe dovuto manifestare l’avvento del Messia. Ma mentre i critici discutono se sia questo il primo bacio raffigurato in un dipinto, i più vedono nel gesto, immortalato da Giotto, un chiaro messaggio di tenerezza. E chi sa se di quel bacio è venuto a conoscenza Papa Francesco nello scrivere il messaggio per la prima Giornata dei Nonni, in calendario la quarta domenica di luglio, vigilia della memoria liturgica dei genitori della Madonna. “In questo periodo - scrive Papa Francesco, riferendosi alle sofferenze affrontate dagli anziani per la pandemia- abbiamo imparato a comprendere quanto siano importanti per ognuno di noi gli abbracci e le visite, e come mi rattrista il fatto che in alcuni luoghi queste non siano ancora possibili!”.
Ma c’è spazio nella nostra società per la tenerezza, che Dostoevskij definiva: «la forza di un amore umile»? C’è spazio per essa nelle famiglie? Si sa quanto i nonni sono depositari, e spesso testimoni, dei valori fondamentali della vita e quanto la relazione affettiva, che deriva dalla loro appartenenza di sangue, costituisce la principale ricchezza che ogni famiglia ha a disposizione. L’amore suscita un desiderio di imitazione e un bisogno di identificazione che abbraccia tanto i modi di vivere che i valori sui quali si imposta la vita. Purtroppo, però, a suo sfavore giocano diversi fattori, non ultimo il disagio familiare legato all’assottigliarsi del nucleo familiare e al venir meno delle relazioni sociali. In un ambiente ampio, come quello di una volta, in cui la famiglia poteva contare sulla vicinanza stabile dei nonni, le tensioni si stemperavano più facilmente. “Se non c’è niente che va bene -dice un proverbio- chiama tua nonna”! Oggi a molti genitori manca pure il tempo di chiamare i nonni e spesso anche di gratificare i figli con gesti di tenerezza.
L’idea di Papa Francesco di istituire la Giornata mondiale dei nonni giunge opportuna in un periodo ancora travagliato da un virus che colpisce soprattutto gli anziani e li allontana dalla loro famiglia. In questi giorni un’indagine realizzata dall’Osservatorio internazionale sulla famiglia su 12 Paesi, tra cui l’Italia, ha evidenziato che i mali maggiori della nostra società riguardano i rapporti e gli affetti familiari. Francesco ha più volte sottolineato il ruolo degli anziani nella crescita di una società sana, ha ricordato che la vecchiaia è un dono e che i nonni sono l’anello di congiunzione tra le generazioni per trasmettere ai giovani esperienza di vita e di fede, ha perfino fatto riferimenti alla vita personale, riconoscendo il ruolo fondamentale avuto da nonna Rosa nella sua formazione. “Non esiste un’età per andare in pensione dal compito di annunciare il Vangelo, dal compito di trasmettere le tradizioni ai nipoti” egli ha scritto nel messaggio per la Giornata.
La festa dei nonni non cade, però, dal cielo. Essa nacque negli Stati Uniti, durante la presidenza di Jimmy Carter, dietro insistenza di una casalinga del West Virginia, Marian Mc Quade, che aveva 15 figli e 40 nipoti. La data in cui diversi Paesi l’hanno finora celebrata non sempre è coincisa, ma la preferita è stata il 2 ottobre, perché giorno idoneo a ringraziare gli “angeli custodi” dell’infanzia, che sono appunto i nonni. La Giornata mondiale dei nonni poggia, perciò, su un terreno arato; lo si vede dall’accoglienza che sta ricevendo in varie diocesi. Tra le iniziative anche la presentazione di opere sull’argomento, come quella avvenuta il 10 luglio scorso presso il Museo Albino Lucani di Canale d’Agordo. con il libro di Mattia Mascher: “Guida galattica per nonne e nonni del terzo millennio” (edizioni San Paolo).
Preghiera della prima Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani
Ti rendo grazie, Signore,
per il conforto della Tua presenza:
anche nella solitudine,
sei la mia speranza, la mia fiducia;
fin dalla giovinezza, mia roccia e mia fortezza tu sei!
Ti ringrazio per avermi donato una famiglia
e per la benedizione di una lunga vita.
Ti ringrazio per i momenti di gioia e di difficoltà,
per i sogni realizzati e quelli ancora davanti a me.
Ti ringrazio per questo tempo di rinnovata fecondità
a cui mi chiami.
Accresci, o Signore, la mia fede,
rendimi uno strumento della tua pace;
insegnami ad accogliere chi soffre più di me,
a non smettere di sognare
e a narrare le Tue meraviglie alle nuove generazioni.
Proteggi e guida papa Francesco e la Chiesa,
perché la luce del Vangelo giunga ai confini della terra.
Manda il Tuo Spirito, o Signore, a rinnovare il mondo,
perché si plachi la tempesta della pandemia,
i poveri siano consolati e termini ogni guerra.
Sostienimi nella debolezza,
e donami di vivere in pienezza
ogni istante che mi doni,
nella certezza che sei con me ogni giorno
fino alla fine del mondo.
Amen.
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