Quanto alla sua devozione agli angeli, forse non c’è preghiera da lui composta che non li ricordi, specialmente l’arcangelo S. Michele. Ci raccomandava la devozione agli Angeli delle diverse sfere, specialmente a quelli dei luoghi dove sorgono le nostre case. (…)
E intensificò nell’Opera il culto a S. Michele: nella chiesa di Messina volle dedicato a Lui un altare; prescrisse due no-vene per le feste dell’otto maggio e del 29 settembre, coi versi da lui composti. Il 30 settembre del 1910, col P. Palma fu pellegrino a Monte S. Angelo e presentò una supplica a San Michele, pregandolo per i vari bisogni delle Case.
Un anno, il 1917, nel luglio, eccezionalmente lo unì alla festa di Nostro Signore e della Madonna, con un particolare titolo. Dopo aver salutato Gesù Sacramentato Il pietosissimo compagno del nostro esilio e la SS. Vergine continua soccorritrice di tutti, prosegue: «Ed ora voi aspettate, figliuoli miei, che diamo il nome analogo al gran Patriarca S. Giuseppe. Ma il S. Patriarca Giuseppe, che fin dai primordi della fede cristiana ha amato sempre il nascondimento, quest’anno, come in alcuni altri anni precedenti, vuole restarsene nascosto, e cede il posto
al glorioso Arcangelo S. Michele. Oh, il grande e potente Arcangelo, è egli pure il nostro grande e specialissimo protettore, anzi Egli è l’incaricato dal Signor Nostro Gesù Cristo a proteggere la Chiesa e tutto il popolo cristiano. Egli tante e tante
volte ci ha mostrato la sua potente protezione! Noi quindi lo saluteremo chiamandolo Il gran deputato dell’umana promezio-ne ». E scrisse l’inno a S. Michele sotto questo titolo.
(da L’Anima del Padre pag. 382)