In occasione del prossimo decimo anniversario della morte di P. Gaetano Ciranni (26 luglio 2014), viene pubblicato un suo testo mariano inedito sull’Addolorata. Rifacendosi ad una omelia di P. Annibale, egli evidenzia che i “dolori”, riportati dai vangeli, sofferti dalla Vergine Maria durante la sua vita a fianco del Figlio Gesù, sono il contributo più alto della sua partecipazione al mistero della Redenzione. Fra tutti i suoi dolori, quello più intenso e inesprimibile – sostiene P. Gaetano - è stato la perdita del dodicenne Gesù a Gerusalemme (Lc 2,41-50). Il dramma provocato dall’allontanamento, dall’assenza, dallo smarrimento e conseguentemente dall’affannosa e angosciata ricerca del Figlio per tre lunghi giorni superano tutte le altre sofferenze di Maria. Acutamente osserva: Che siano stati questi i giorni del maggiore dolore in assoluto di Maria, lo dimostra il fatto che tutti gli altri momenti dolorosi, Maria li ha sofferti e condivisi sempre con Gesù, la cui presenza le dava coraggio, sostegno, conforto, speranza, perfino gioia. Non c’è dubbio che i dolori della passione di Cristo trafissero il cuore di Maria. Gesù partecipava alla Madre non solo le sofferenze della sua passione, ma anche gli atteggiamenti interiori che accompagnavano i suoi dolori.
Da questa constatazione, anche se non è suffragata da tradizione storica ed esegetica specifica, come rilevano Don Giuseppe De Virgilio nella Prefazione e P. Tiziano Pegoraro nella Postfazione, egli propone di farne memoria venerando Maria come la Donna dei tre giorni. È un tema, egli affermava, assolutamente ignorato, eppure farebbe tanto piacere alla “Desolata” che gradirà, il pensiero, la riflessione, la meditazione, la “compagnia” delle anime a Lei devote, durante questi tre giorni di passione. Ritengo che molte saranno le conversioni che la SS. Vergine otterrà dal suo Figlio”.
