Padre Luigi Luca Appi

Presentazione del Libro di P. Renato Spallone

LA GIOIA DELLA PATERNITA’ VISSUTA                                              

POSTFAZIONE DI VITTORIO NAZZARENO: L’ IGNOTO                                                                                                 

Si apre il sipario per rappresentare la sceneggiatura del romanzo d’un uomo poi prete che viene “dall’ ignoto” È sempre il rogazionista memorialista, Renato Spallone, LA GIOIA DELLA PATERNITÀ VISSUTA, Antoniana Grafiche 2025, che ne scrive l’allettante libretto, gioiello fra i gioielli, delle sue ricerche archeologiche, riguardanti i confratelli rogazionisti.

S’ arricchisce la “galleria” dei quadri dei personaggi seguaci di Annibale Maria Di Francia, Santo. Sono esempi di “operai della messe” come li immaginava e voleva proprio il santo prete messinese. L’ odierno lavoro è centrale fra i tanti e si presenta come novità. Se gli altri vanno a “mappe” il presente va “a palcoscenico”, accendendosi sulla scena a poco a poco di luce abbagliante, puntando sul protagonista.

La lettura è avvincente tutte le volte che si apre il sipario a rappresentare le scene d’ ogni atto. In ognuna c’ è la sorpresa propria dell’ arte del dramma, che fa dell’ autore un attento costruttore dell’ accadimento che presenta gli attori. Qui Spallone sorprende soprattutto in apertura: sala del IV Municipio di Trastevere dove davanti all’ Ufficiale dello Stato Civile una giovane levatrice denuncia la nascita “di un bambino di genitori ignoti”.

Ecco la parola chiave, refrain di tutta l’ opera di Renato Spallone: l’ ignoto. Ignoto il brefotrofio, dove Luigi Appi, illegittimo e abbandonato, viene accolto e allevato, chiuso in sé resta nella famiglia Iaia, cui viene dato in affidamento (noti solo madre e fratelli acquisiti). Ignota la crescita e l’ istruzione avuta fino a 16 anni, tranne la voce corale di grande tono e la figura giovanile di una fanciulla oggi venerabile. Ignoto resta il colloquio col fondatore che subito dopo il rinvio, per “illuminazione divina” gli concede l’ abito talare.

L’ intuizione di quello che avviene resta nel compiacimento di chi lo segue e nel sorriso di chi vede come si svolgono le cose. È una sequenza di scene che vanno dall’ ignoto al noto a sorpresa. Spallone passa da un fatto impreciso alla definizione di esso. Gli preme delineare la figura del suo personaggio ed evidenziarne le capacità operative rafforzate dalle sue virtù interiori. Ogni passaggio diventa una realtà di luce, sorriso, accadimento, fenomeno di grande rilevanza socio-economico-religiosa.

L’ ignoto bambino, solo nome nella sala del IV Municipio di Trastevere, vola e va con la fortuna di capitare in buone e sante mani, che ne valutano “l’ ignota personalità” e la graziano secondo i tempi e le circostanze. Il Di Francia, santo, “nell’ ignoto” vede un suo successore, pur avendolo incontrato solo due volte. Gli altri superiori gli affidano compiti dirigenziali, certi di positive rivelazioni. Chi ha letto e riletto come me più volte il profilo e l’ attività di Luca Appi come ce lo presenta Renato Spallone, che vanta di averlo conosciuto in parte, resta sbalordito d’ ogni rivelazione che vien fuori dal “bambino di genitori ignoti”. Ma se il seme è ignoto la radice spunta cresce diventa albero allarga i suoi rami e offre frutti copiosi per sé, per la Congregazione, per gli altri, passando sempre da un essere e un fare “ignoto” a uno che espande sorriso, bontà, operatività.

 Spallone mostra un uomo, un prete che si rivela di tempo in tempo senza pretendere di essere il primo, ma viene chiamato a esserlo per iniziare una nuova era della Congregazione specie dopo aver ricevuto il “Decretum Laudis” di Istituzione di diritto pontificio. Forse era questo che vide il Fondatore quando gli parlò la seconda volta e subito lo vestì del suo abito. Luigi Luca Appi resta l’ eterno “ignoto” chiamato a fare, a modificare, a sviluppare ciò che è “ignoto” agli altri. L’ unica cosa nota in Luca Appi, e ciò appare in modo evidente, è la bontà che pure si realizza senza che piccoli e grandi lo sappiano e se ne accorgano.

Chi ha avuto o ha il libro in mano penso che abbia notato tutto ciò. Per me devo però dire che “ignoto” resta il motivo di avermi sospeso dagli studi due volte su indicazione del c. d. “prefetto” suo pupillo psicologo. Se però mi rifaccio alla scena del colloquio del giovane Luca Appi con il Canonico Di Francia devo pensare che fu una sua illuminazione interiore, “ignota” a tutti, nel vedermi meglio nel mondo docente libero piuttosto che in un’ Istituzione obbligante.

Io di Luca Appi mi sono sempre portato dentro le ovazioni sentite davanti all’ Istituto di Napoli quando fu eletto Superiore Generale. Non lo vidi mai non gli parlai mai e questo è stato finora “ignoto” a tutti, a lui no che nel suo mutarsi in luce divina ora sa tutto!

Morlupo (Roma). Finito di stampare Marzo 2025

 

Comentários

Retrato de rspallone
Submitted by rspallone on Qui, 04/24/2025 - 12:07
Questo mi intervento non vuole essere un commento, ma un fraterno saluto a chi mi legge e un sentito ringraziamento al Superiore Generale P. Bruno per l'incoraggiamento espresso nel Suo Messaggio inviatomi per questo umile lavoro su P. Luca L. Appi. Voglio far notare che nella mia ricerca su P. Appi mi ha colpito questo (vedi a pag. 60-62 "La Gioia. della.... "): A seguito del Riconoscimento Pontificio (Decterum Laudis) della ns. Congregazione febb. 1958 durante il Mandato di P. Appi, sono giunte a lui ben oltre 40 Richieste/Proposte di nuove Fondazioni da parte di Dicasteri Pontifici, Diocesi, Oratori parrocchiali etc... ( Effetto della conoscenza a livello universale e benemerenze dei Rogazionisti ... ). Era sempre la risposta che si dava: Mancanza di personale! La mia modesta riflessione e , credo, di chiunque, è questa. Sicuramente se si disponeva di un numero maggiore di congregati le cose sarebbero andate diversamente....... Mi riferisco alla formazione e al tipo di formazione .... negli anni fine '40 e inizi '50 le Scuole Apostoliche e gli Studentati erano stracolmi di candidati, ma quante defezioni! .....a volte, pur dotato delle migliori intenzioni, si temeva di essere..... dimesso! Comunque, ringraziando il Signore, la nostra storia è questa, l'attuale, Chiedo scusa e saluto. P. Renato Spallone . PS. Chi desidera copie del libro, basta chiedere.
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