Roma,30 aprile 2023
Carissim Amici,
Mi é sommamente gradito salutarvi, mentre siamo in pieno tempo pasquale e oggi giorno particolarmente sensibile alla Famiglia rogazionista perché dedicato alla Giornata Mondiale di Preghiera per le vocazioni.
Continuiamo intanto le nostre conversazioni sul nostro grande Servo di Dio P.Palma.
Nello struggente castigo immeritato, stando recluso nel carcere ecclesiastico della Scala Santa, un giorno P.Palma scrive a sua sorella Giacinta. Termina la lettera con la seguente frase che è una rivelazione del suo perdono per quelli che ingiustamente lo hanno voluto condannare. Questo e mi fa ricordare l’atteggiamento sovrumano di Stefano ,il primo martire cristiano che diede una limpida e forte testimonianza sulla divinitá di Gesú Cristo. P.Palma termina il suo dialogo con la sorella cosí: < Sempre uniti nell’ Ostia Gesú con preci speciali per chi è stata la causa di tutto>. Oggi dopo 77 anni dalla sua morte, con tanti documenti venuti alla ribalta, sappiamo che la parola” causa “messa al singolare racchiude piú di una persona. Varie persone; e si deduce anche dal processo di accusa-difesa, conclusosi poi, inaspettatamente, con un risultato che oggi ci sembra piú che errato, esigente di appello, come d'altronde accade frequentemente nei risultati di prima istanza. Adesso questo non ci interessa tanto. Perseguiamo qualcosa di piú alto e degno del P.Palma , cioè il suo atteggiamento e il suo rapporto, con la sua fede, e perció con Dio. In quelle poche parole rivolte alla sorella, fa riferimento all’Ostia Gesú, e alla “causa” delle sue strazianti sofferense. La parola Ostia ha il senso o significato di sacrificio, di obblazione, di offerta sacrificale. Padre Palma soffrendo un castigo ingiusto, si sente come Cristo sacrificato sulla croce, e piú ancora “ legato” nel dolore al suo Maestro, vivendo e realizzando nella sua innocenza l’affermazione evangelica: Chi non prende la sua croce e non mi segue non è degno di me! P.Palma non rigetta la croce,vuole stare unito al suo Gesú Ostia, anzi , invita sua sorella , che anche lei soffre le ridondanze delle vergognose accuse da lui ricevute contro la moralitá, a stare unita a Cristo sacrificato innocentemente. Incontriamo poi l’osso duro del cristianesimo, che P.Palma affronta con tutta facilitá: il perdono, specialmente quello per i propri nemici! In questo breve saluto scopriamo tutta una sublimità di vita cristiana, di eroicità, degna appunto di chi vive di Dio e con Dio. Chi non è pieno di Dio non può in quattro e quattro otto essere capace, con serenità e tutta tranquillità perdonare il proprio nemico, e nel caso del P. Palma, più di qualche nemico o nemica.
Vorrei concludere questa chiacchierata con voi, cari Amici <Per Padre Palma>,
con una domanda retorica: l’esortazione di P. Palma alla sorella si essere uniti
con Cristo immolato, non possiamo considerarla rivolta anche a noi, per seguire il suo esempio, nelle immancabili incomprensioni , calunnie o critiche offensive e demolitrici sorte più che altro da invidia , e che in buona o cattiva fede ci sono lanciate?
Con grande stima per ciascuno di voi, vi saluto cordialmente
P.Antonio Chirulli – rogazionista
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C O M U N I C A ZI O N E R I C E V U T A
Brasilia,03 aprile 2023 – dalla Coppia amica Victor e Peña.
Padre Antonio, tutto bene con te?
Ci è molto piaciuto quanto ci ha inviato su Padre Palma.
È un lavoro bello e necessario. Oggi noi siamo a Bello Horizonte…Dio
Ti protegga e ti guardi. V e P.
Grazie a voi, e a risentirci
P. Antonio C.